Libri e film a confronto – Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro
Last Updated on 17/07/2020
Dal romanzo del 1989 dell’autore Kazuo Ishiguro, Premio Nobel per la Letteratura nel 2017, è uscito l’omonimo film nel 1993 per la regia di James Ivory. Vediamo quali sono i punti in comune tra le due opere.

Quel che resta del giorno: dal romanzo del 1989 dell’autore Kazuo Ishiguro, Premio Nobel per la Letteratura nel 2017, è uscito l’omonimo film nel 1993 per la regia di James Ivory. Vediamo quali sono i punti in comune tra le due opere.
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Nel romanzo Quel che resta del giorno viene raccontato il breve viaggio che l’imperturbabile maggiordomo Mr. Stevens organizza per incontrare una sua vecchia collega, Miss Kenton. Questa piccola vacanza serve per riportargli alla mente antichi ricordi e analizzare tutta la sua vita. Da questo romanzo viene tratto un film nel 1993.
Il libro Quel che resta del giorno
Narrato in prima persona, siamo nel mese di luglio del 1956, e Mr. Stevens, il narratore, viene invitato dal nuovo proprietario di Darlington Hall, Mr. Farraday, a prendersi una breve vacanza. L’occasione è propizia per incontrare una collega del passato, Miss Kenton, con la quale si sono scritti, per chiederle, qualora lo volesse, di tornare a lavorare con lui. Durante il viaggio, Mr. Stevens ha l’opportunità di pensare al passato, al vecchio proprietario Lord Darlington e a quanto accaduto durante la conferenza tenutasi a Darlington Hall nel 1924, nella quale vennero prese decisioni importanti sul futuro dell’Inghilterra e della Germania.
Qualche modifica nel film Quel che resta del giorno
Il film del 1993, per la regia di James Ivory, ha come interpreti Anthony Hopkins, Emma Thompson, James Fox, Christopher Reeve e Hugh Grant. Il film segue abbastanza fedelmente gli eventi che si susseguono nel romanzo. Cambia la narrazione: tutto quello che nel libro viene raccontato in prima persona da Mr. Stevens, nel film viene riportato da altri personaggi (quando il film si apre, sentiamo la voce di Miss Kenton che legge la lettera scritta per Mr. Stevens e racconta alcuni avvenimenti) o li vediamo svolgersi direttamente.
Abbiamo qualche cambiamento di data, nel film la conferenza si tiene nel 1936, o di nome, per esempio la cameriera che scappa con il secondo lacchè si chiama nel romanzo Lisa e nel film Lizzie, ma niente di rilevante. Alla fine del romanzo e del film Mr. Stevens sembra essersi abituato al nuovo proprietario. Così come nel romanzo cerca nuove battute spiritose per potergli rispondere scherzosamente, in modo da compiacerlo quando si rivedranno al termine della vacanza, nel film gli mostra tutti i lavori che stanno effettuando in casa, lo informa dell’arrivo di una nuova governante ed insieme cercano di far uscire un uccellino che non riesce a volare via.
Un cambiamento significativo tra il romanzo e il film
Troviamo, nella trasposizione cinematografica, un importante cambiamento che riguarda il nuovo padrone di Darlington Hall. Nel romanzo il nuovo proprietario si chiama Mr. Farraday mentre Mr. Lewis è un senatore americano che partecipa all’importante conferenza organizzata a Darlington Hall. Nel film Mr. Farraday e Mr. Lewis diventano la stessa persona. Nella sequenza di apertura, vediamo Mr. Lewis acquistare all’asta alcune opere appartenenti a Lord Darlington, ormai morto, e la voce fuori campo di Miss Kenton ci fa capire che è diventato il nuovo proprietario.
Il ruolo di Mr. Stevens: l’elogio della “dignità” e l’ottima interpretazione di Anthony Hopkins
Bisogna riconoscere che nel film è descritto molto bene il personaggio di Mr. Stevens, probabilmente dovuta anche all’ottima interpretazione di Anthony Hopkins. Nel libro risulta difficile immedesimarsi con lui. Ha un carattere molto rigido, a tratti offensivo con chi lo circonda senza rendersi conto di esserlo, così come nelle molte conversazioni che ha con Miss Kenton. Riusciamo però a capire perché si comporta in questo modo. Più volte nel romanzo spiega cosa rappresenti la “dignità” per un maggiordomo e come si debba comportare. Lo illustra con una storia che narrava spesso il padre.
Anche nel film il padre, che lavora con loro a Darlington Hall, racconta la stessa storia ma la questione della “dignità” viene meno approfondita. Come il personaggio letterario, anche il Mr. Stevens del film tende a non occuparsi degli affari di Lord Darlington, accetta tutto quello che gli viene chiesto di fare, come licenziare le cameriere ebree, senza dare un giudizio. Si scontra con Miss Kenton, in quanto lei non vede il motivo per il quale le ragazze debbano andare via. In seguito, quando il padrone vorrebbe richiamarle, Miss Kenton rinfaccia a Mr. Stevens il fatto che non sembrasse in alcun modo dispiaciuto di quel licenziamento, nonostante lui obietti tutte le critiche che lei gli muove.
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Classe 1984, romana, entusiasta lettrice fin dall’infanzia e divoratrice di romanzi gialli. Appassionata di cinema, guardo con lo stesso intenso piacere Metropolis, The Searchers, Chicago o Avengers: Endgame.