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La Sedia del Diavolo, i segreti della tomba di Elio Callistio

La famosa Sedia del Diavolo, più propriamente la tomba di Elio Callistio, è un’architettura funebre di Roma antica che si trova in piazza Elio Callistio. In principio era collocata in cima ad una collinetta della lunga Via Nomentana, oggi si trova nel quartiere Trieste.

La famosa Sedia del Diavolo, più propriamente la tomba di Elio Callistio, è un’architettura funebre di Roma antica che si trova in piazza Elio Callistio. In principio era collocata in cima ad una collinetta della lunga Via Nomentana, oggi si trova nel quartiere Trieste. La sua tomba è stata costruita a naiskos (cioè a tempietto), una costruzione greca tipica nella prima metà del II secolo d.C. E’ possibile trovare un’altra tomba simile alla Sedia del Diavolo sull’Appia Antica.

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Perché questo nome?

Il nome popolare deriva dalla forma del rudere, che con il crollo della facciata ha preso la curiosa forma di una monumentale cattedra del tipo vescovile, che accese la fantasia popolare, essendo all’epoca ben visibile da lontano e isolato nella campagna. Pastori e vagabondi la usarono spesso come rifugio. E nel periodo romantico tanti artisti la rappresentarono in moltissimi disegni e pitture. Il richiamo alla figura del Diavolo pare derivi dall’aspetto dato al rudere dai bagliori rossastri dei fuochi notturni che venivano accesi all’interno di essa.

Cosa rimane della tomba

Il sepolcro è del tipo a tempio, su due piani, in laterizio, databile alla metà circa del II secolo d.C. (età Antonina). I lati presentano specchiature e piccole finestre inquadrate da paraste corinzie e sormontate da un originale fregio in cotto. Una scala ricavata nel podio conduceva alla camera inferiore, semisotterranea, con due arcosoli in ognuna delle pareti. Gli arcosoli sono sormontati da cinque nicchie sopra le quali si aprono piccole finestre a strombo. Il pavimento è in mosaico bianco. Le pareti sorreggono una volta a vela, un sistema architettonico usato raramente nell’architettura romana di questo periodo.

La camera superiore, utilizzata per i riti funerari, è coperta da una calotta su pennacchi sferici. Però in gran parte crollata. Sulla parete di fondo ha una grande nicchia ad arco inquadrata da due colonnine laterizie. Mentre al centro si trova un avancorpo con nicchia più piccola a calotta in forma di conchiglia in stucco. Sulle pareti laterali si aprono nicchie rettangolari, sormontate da un timpano e un davanzale su mensole. Nel 1882, all’altezza dell’odierna piazza Addis Abeba, venne rinvenuto un giacimento preistorico antico di oltre 200.000 anni.

Da Piazza Sedia del Diavolo a Piazza Elio Callistio

Nel 1958, su richiesta degli abitanti, la piazza intorno al monumento abbandonò il nome ufficiale di “piazza Sedia del Diavolo”, che seguendo l’uso popolare aveva assunto anche formalmente dal 1950, assumendo quello attuale di Piazza Elio Callistio (in precedenza era stata denominata “piazza Adua”, nome scartato nel 1958 per evitare confusione con la via omonima).

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