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I capolavori di Roma – La Basilica di San Paolo fuori le mura

Quella di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano, patrimonio Unesco dal 1980. E’ stata costruita sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo…

La basilica papale di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano. Si trova via Ostiense, a circa 2 km fuori dalle mura aureliane (da cui il suo nome), uscendo dalla Porta San Paolo. Il luogo rientra nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco dal 1980.

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Il luogo della sepoltura dell’apostolo Paolo

E’ stata costruita sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo – detto “Tre Fontane” – in cui subì il martirio e fu decapitato). Ed è proprio sulla tomba di San Paolo che decise di edificare una basilica che nel 324 fu consacrata da Papa Silvestro I. Questa oggi si trova sotto l’altare papale.

Per questo, nel corso dei secoli, è stata sempre meta di pellegrinaggi; dal 1300, data del primo Anno Santo, fa parte dell’itinerario giubilare per ottenere l’indulgenza e vi si celebra il rito dell’apertura della Porta Santa. Fin dall’VIII secolo la cura della liturgia e della lampada votiva sulla tomba dell’apostolo è stata affidata ai monaci benedettini dell’annessa abbazia di San Paolo fuori le mura.

L’incendio e la ricostruzione

Nel medioevo fu circoscritta con un muro di cinta che purtroppo non è servito a proteggerla dall’incendio che nel 1823 la distrusse quasi totalmente. Dal rogo uscirono indenni solo il transetto, l’abside e il chiostro. Subito dopo la Basilica venne ricostruita cercando di riprenderne le forme originali e nel 1854 venne consacrata nuovamente sotto il pontificato di Pio IX.

Gli interni della basilica

Attualmente la basilica è introdotta da un cortile con quadriportico e da una facciata decorata a mosaico. L’interno, a cinque navate, conserva pregevoli realizzazioni che coprono un ampio intervallo temporale. Dal mosaico del Cristo Pantocratore sull’arco di Galla Placidia (V secolo) alle decorazioni dell’abside e al ciborio di Arnolfo di Cambio, di età medievale; dalle cinquecentesche cappelle di San Lorenzo e del Santissimo Sacramento ai tondi musivi con i ritratti dei pontefici, realizzati nel XIX secolo ma ispirati a quelli della basilica antica.

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