Spettacolo dal vivo, come cinema e teatri riapriranno dal 26 aprile
Dal 26 aprile, in zona gialla, “gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza”. Ma con quali condizioni e prospettive?

Con il ritorno delle zone gialle, lo spettacolo dal vivo, in teoria, ricomincia a vivere. Forse. Dal 26 aprile, in zona gialla “gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale”.
Confermato, inoltre, il coprifuoco dalle 22 alle 5
Questo è quello che si dichiara con una bozza, ancora suscettibile di modifiche, del decreto legge Covid atteso in Cdm oggi. Le misure, scaglionate a partire dal 26 aprile come anticipato la scorsa settimana dal governo, dovrebbero restare in vigore fino al 31 luglio. Entro questa data dovrebbe infatti essere disposta la proroga dello stato d’emergenza Covid. Viene confermato, inoltre, il coprifuoco dalle 22 alle 5.
Il problema dell capienza
Le attività dovranno svolgersi solo con “posti a sedere preassegnati” con distanza di almeno un metro. La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima, ma al massimo con 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Alcuni eventi si potranno riservare solo a chi abbia certificato verde. Dall’1 giugno si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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