Selvatico, alla White Noise Gallery le opere di Carotti, Rune Elgaard, Marco Eusepi e Vincenzo Simone
Aprirà giovedì 4 giugno, sino al 25 luglio, la collettiva “Selvatico” di White Noise Gallery. In mostra le opere di Carotti, Rune Elgaard, Marco Eusepi e Vincenzo Simone.

Aprirà giovedì 4 giugno, sino al 25 luglio, la collettiva “Selvatico” di White Noise Gallery. In mostra le opere di Carotti, Rune Elgaard, Marco Eusepi e Vincenzo Simone.
Scopri le mostre di Roma su Uozzart.com
Gli alveari in ceramica di Carotti crescono lenti come strutture di megalopoli sopra parti di automobili. Arrivando a bloccarle in un gesto contro-rivoluzionario della natura che reclama il suo ruolo di metronomo sulla modernità. Rune Elgaard dipinge composizioni di soggetti, al limite fra un collage DADA ed il trompe-l’oeil di un profilo Instagram. Qui la giustapposizione di immagini apparentemente sconnesse suggerisce significati nuovi e mai univoci.
I paesaggi di Marco Eusepi sono visioni universali generate dallo studio della pratica pittorica. Linea, punto e superficie diventano sulle sue tele strade, laghi e campi coltivati solo accennati dal colore ma perfettamente formalizzati nell’essenza. Vincenzo Simone sembra racchiudere nelle sue nature morte la storia stessa della pittura che si polarizza sulle tele e sulle carte come materia nei buchi neri, rendendole tanto dense e pesanti da riuscire a piegare il tempo.
Info, costi e orari
Date: dal 4 giugno 2021 al 25 luglio 2021
Indirizzo: via della Seggiola 9, Roma.
Orari: da martedì a venerdì dalle 11 alle 19.
Ingresso: libero.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter.
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.