Antica Monterano, il borgo fantasma consacrato dagli Etruschi al dio Manth
Il borgo abbandonato di Antica Monterano sorge a ovest del Lago di Bracciano, su una collina tufacea nel cuore della Riserva Naturale di Monterano. Nell’area, si trovano tracce di tombe etrusche, uniche testimonianze di questa civiltà nella zona.

Questo borgo abbandonato sorge a ovest del Lago di Bracciano, su una collina tufacea nel cuore della Riserva Naturale di Monterano. Nell’area, si trovano tracce di tombe etrusche, uniche testimonianze di questa civiltà nella zona. A partire dal II secolo a.C., l’insediamento è dominato dai romani e, dal IV secolo d.C., dai longobardi. Nei secoli seguenti, il borgo conosce vicende alterne. Le rovine dell’antico borgo, per la loro bellezza e la relativa vicinanza a Roma, sono state utilizzate come set per numerosi film sia italiani che stranieri.
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Dalla famiglia Orsini agli Altieri
Nel 1500, è proprietà della famiglia Orsini, per poi passare, a metà del XVII secolo, in mano agli Altieri, grazie ai quali Monterano va incontro a un periodo di grande splendore barocco: vengono, infatti, realizzate la Chiesa e il Convento di San Bonaventura, la Fontana ottagonale, la Fontana con la statua del Leone e la facciata del Palazzo Ducale, a opera di Gian Lorenzo Bernini. Decimato dall’epidemia di malaria e decaduto il potere temporale del papa nel 1798, il borgo passa sotto la Repubblica Romana per breve tempo, quando riconquistato dall’esercito borbonico, è definitivamente distrutto dall’esercito francese.
I ruderi, l’acquedotto romano, le opere del Bernini
Qui si trovano costruzioni e resti di epoche diverse, come l’antico acquedotto romano, i ruderi della Chiesa di San Rocco, della Porta Cretella, di torri e abitazioni, e le magnifiche opere del Bernini. Negli anni, Monterano è stata location di decine di film, tra cui Il Marchese del Grillo, Ladyhawke e Brancaleone alle crociate. Da non perdere la suggestiva Cascata della Diosilla, dall’aspetto dantesco e dal colore policromatico delle acque.
Origine del nome
Il territorio di Manziana e di Canale Monterano era consacrato dagli Etruschi al dio dell’oltretomba Manth (in latino Mantus): da questo prendeva il nome la silva Mantiana, grande area boscosa che dominava le colline ad occidente del Lago di Bracciano di cui sopravvive un settore oggi denominato Bosco Macchia Grande, a Sud-Ovest di Manziana[1]; lo stesso abitato di Manziana deriva quasi certamente il nome dalla foresta che lo cingeva; al dio Manth rimanda anche il toponimo di Manturianum/Manturanum, con il quale ormai di norma si identifica il sito di Monterano.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.