Pinocchio di Luigi Comencini compie 50 anni: il cast, le location e le curiosità
Il Pinocchio di Luigi Comencini con un indimenticabile Nino Manfredi nei panni di Mastro Geppetto, festeggia i 50 anni dal suo debutto, avvenuto l’8 aprile, proprio due giorni dopo il 15esimo anniversario della morte del regista, scomparso il 6 aprile 2007

Il Pinocchio di Luigi Comencini con un indimenticabile Nino Manfredi nei panni di Mastro Geppetto, festeggia i 50 anni dal suo debutto, avvenuto l’8 aprile, proprio due giorni dopo il 15esimo anniversario della morte del regista, scomparso il 6 aprile 2007.
Un cast d’eccezione
Liberamente tratto dal classico della letteratura per ragazzi di Carlo Collodi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino (1881), lo sceneggiato ha le firme di Comencini insieme a Suso Cecchi d’Amico (1914-2010). Cinque puntate per 280 minuti totali che andarono in onda per la prima volta su Rai1 nel 1972. Cast d’eccezione per una delle fiction Rai più amate e seguite dal pubblico italiano, oltre a Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Stefano Satta Flores, Renzo Montagnani e il giovane interprete di Pinocchio Andrea Balestri.
La trama dello sceneggiato
Comencini ci riporta nel Granducato di Toscana, alla metà del 19°secolo, dove il falegname, che vive in una stamberga e il fuoco è disegnato su un parete, decide di fabbricare un burattino di legno, con un ciocco regalatogli da Mastro Ciliegia. Grande la sua meraviglia quando, al termine dell’opera, la scultura inizia a parlare. E ancor più grande la sorpresa quando, al suo risveglio, Mastro Geppetto si ritrova davanti non più il burattino, ma un bambino in carne ed ossa.
Le location e il casting
A dispetto dell’ambientazione toscana della novella di Collodi, le location dei set riguardano principalmente il Lazio, tra le province di Roma e di Viterbo.
Il pisano Balestri, scelto tra numerosi bambini delle scuole elementari toscane, nonostante l’enorme successo, seguì solo parzialmente la strada del cinema. Da adulto, fu (e viene tuttora) invitato a numerose trasmissioni e interviste.
Domenico Santoro (Lucignolo) era invece un ragazzino napoletano, orfano di padre e con dieci fratelli. Lavorava in un’officina di autoriparazioni, selezionato grazie a un documentario TV sul lavoro minorile che Comencini aveva girato un anno prima. Neanche Santoro seguì la strada del cinema.
I colori, il design e l’antenna televisiva
Lo sceneggiato venne realizzato a colori, nonostante all’epoca la Rai trasmettesse ancora in bianco e nero (le trasmissioni a colori regolari della Rai inizieranno solo cinque anni dopo, il 1º febbraio del 1977).
Il design del burattino si ispira ai disegni di Carlo Chiostri, uno tra i primi illustratori del romanzo di Collodi.
La scena in cui Pinocchio scavalca il muretto della scuola per seguire Lucignolo inquadra anche un’antenna TV, anacronistica rispetto all’ambientazione temporale della vicenda.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.