Stranger Things, in arrivo forse un musical ispirato alla serie tv dei record
Secondo il tabloid inglese Sun, i vertici di Netflix hanno chiesto – e ottenuto – la registrazione del marchio di Stranger Things per realizzare un musical dal vivo, in stile Broadway, ispirato alla serie tv

In attesa degli ultimi due episodi della quarta stagione di Stranger Things, che arriveranno venerdì 1 luglio, la serie tv dei record sembra voglia puntare ancora più in alto. Secondo il tabloid inglese Sun, i vertici di Netflix hanno chiesto – e ottenuto – la registrazione del marchio di Stranger Things per realizzare un musical dal vivo, in stile Broadway, ispirato alla serie tv. Si tratterebbe, stando alle indiscrezioni, di una produzione in stile Broadway che attinge dalla storia di Stranger Things. Attualmente da Netflix non giungono conferme né smentite sul progetto.
Il successo di Running Up That Hill
Non ci sarebbe però da sorprendersene. Lo dimostra Running Up That Hill, la hit del 1985 scritta e cantata da Kate Bush, che continua a spopolare su piattaforme streaming e social, che si prepara alla sua seconda settimana in cima ai singoli più venduti del Regno Unito, mentre la settimana scorsa ha esordito all’ottava posizione della Billboard Hot 100 statunitense. E, nella precedente stagione, l’aveva dimostrato anche il duetto di Dustin e Suzie sulle note di The Neverending Story.
Le anticipazioni sulla quinta e ultima stagione
Nel frattempo i creatori della serie, i fratelli Duffer, sono già proiettati verso la quinta stagione, che sarà anche l’ultima. Data la velocità con cui stanno crescendo i protagonisti, “sono sicuro che faremo un salto temporale. Avremmo voluto girare le stagioni 4 e 5 di seguito, ma questo non è stato possibile”, spiega Ross Duffer. E si parla anche di spin-off in arrivo sempre su Netflix.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.