San Giovanni, la popolare Notte delle Streghe tra lumache e aglio
Una delle feste religiose e profane più famose di Roma era un tempo quella di San Giovanni, patrono della città festeggiato il 24 giugno. La festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”. Si credeva infatti che queste venissero richiamate dai fantasmi di Erodiade e di sua figlia Salomè, dannate per la decapitazione del santo…

Una delle feste religiose e profane più famose di Roma era un tempo quella di San Giovanni, patrono della città festeggiato il 24 giugno. La festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”, durante la quale si credeva che le streghe venissero richiamate dai fantasmi di Erodiade e di sua figlia Salomè, dannate per aver causato la decapitazione del santo.
Le corna delle lumache per allontanare le streghe
Dopo aver benedetto i letti e la porta di casa, la gente partiva da tutti i rioni di Roma al lume di torce e candele. E si faceva rumore con trombe, trombette, campanacci, tamburelli e petardi di ogni tipo per impaurire le streghe. Arrivati sulla piazza, si accendevano falò, si pregava e si mangiavano le lumache nelle osterie e nelle baracche allestite sulla piazza. Le loro corna, infatti, rappresentavano discordie e preoccupazioni, significava infatti distruggere le avversità.
Rugiada, aglio e sparo del cannone
In questa magica notte entrano in gioco anche la rugiada, cui si attribuivano poteri curativi e che veniva raccolta sui prati, e l’aglio, per il famoso il proverbio “Chi non compra aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”. Durante la notte venivano inoltre aperti al pubblico i bagni del Tevere e gli abitanti della città potevano bagnarsi, alla ricerca di un miracolo, nella fontana di San Giovanni.
La festa si concludeva all’alba. Lo sparo del Cannone di Castel Sant’Angelo annunciava l’inizio della messa celebrata dal Papa alla Basilica di San Giovanni in Laterano, dopo la quale dalla loggia della basilica venivano gettate monete d’oro e d’argento.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.