Roma, tornano i concerti di fine anno nelle basiliche
Tornano a Roma i concerti di fine anno: al 29 dicembre al 2 gennaio, con ingresso libero a tutti, sarà possibile ascoltare dal vivo alcune formazioni giovanili statunitensi provenienti da differenti high school americane, che proporranno vari repertori di musica classica, sinfonica e corale…

Tornano a Roma i concerti di fine anno: dal 29 dicembre al 2 gennaio, con ingresso libero a tutti, sarà possibile ascoltare dal vivo alcune formazioni giovanili statunitensi provenienti da differenti high school americane, che proporranno vari repertori di musica classica, sinfonica e corale…
Gli appuntamenti del 29 dicembre
Si comincia giovedì 29 dicembre con la St. Paul’s Episcopal School Chorale di Mobile (Alabama) che alle 17:00, sotto la direzione musicale del Dr. Harold J. Powell Sr. vedrà un gruppo di sole voci esibirsi nientemeno che alla Basilica di San Pietro in Vaticano.
Contemporaneamente (stesso giorno, stessa ora), presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle, il coro e la Concert Band della Newark Charter High School del Delaware. Rispettivamente diretti da Mrs. Kelly Kline e da Mrs. Samantha DeLuca, daranno vita ad una doppia performance.
I concerti del 30 dicembre e del 1° gennaio
Venerdì 30 dicembre, alle ore 19:00 presso la chiesa Santa Maria in Portico Campitelli, tornerà il coro della St. Paul’s Episcopal School. Sarà anticipato dalla formazione orchestrale della scuola, diretta da Mr. Tim Huber. Queste ultime due formazioni si esibiranno ancora il primo giorno dell’anno rispettivamente nelle chiesei di Santa Maria dei Miracoli, alle ore 11:15, e Santa Maria in Montesanto, alle ore 12:15.
Gran finale al Pantheon il 2 gennaio con la St. Paul’s Episcopal School Choral
Gran finale al Pantheon il 2 gennaio alle ore 16:00 con la St. Paul’s Episcopal School Chorale. Una molteplice opportunità per il pubblico a Roma di scoprire il talento e la dedizione di giovani studenti con una grande passione.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.