The Spiders and the Bees, la nuova personale di François Xavier Saint Pierre
Apre il 12 gennaio 2023 presso la Galleria del Cembalo a Roma The Spiders and the Bees, mostra personale dei dipinti di François Xavier Saint Pierre. L’esposizione affiancherà la mostra fotografica già presente in galleria, La vie en vert di Karmen Corak, prorogata al 18 febbraio 2023

Apre il 12 gennaio 2023 presso la Galleria del Cembalo a Roma The Spiders and the Bees, mostra personale dei dipinti di François Xavier Saint Pierre. L’esposizione affiancherà la mostra fotografica già presente in galleria, La vie en vert di Karmen Corak, che per l’occasione sarà prorogata al 18 febbraio 2023. Giovedì 19 gennaio 2023 alle ore 18.00 è in programma un evento speciale alla presenza dell’artista François Xavier Saint Pierre.
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Il legame di con Karmen Corak
Nato in Canada, l’artista Saint Pierre risiede a Venezia dal 2020. The Spiders and the Bees segue la recente mostra antologica dell’artista svoltasi a Toronto presso il Koffler Centre of Arts lo scorso inverno e la prima personale internazionale che si è tenuta a Venezia in concomitanza con la 59esima Biennale d’Arte. Ed è proprio a Venezia che l’artista ha avuto modo di conoscere Karmen Corak e di trovare con lei molti punti di contatto: l’amore per l’Italia e per l’età classica, la grande sensibilità verso la natura, la vicinanza del pensiero artistico. Ne è sorto il desiderio di creare un’occasione di coesistenza delle loro opere e nella Galleria del Cembalo hanno trovato un luogo perché ciò avvenisse.
Le opere in mostra
Le opere di Saint Pierre sono influenzate dalla pittura modernista e dai tòpoi classici e romantici. Il titolo della mostra richiama la favola satirica di Jonathan Swift “L’ape e il ragno” – scritta nel 1704 – che si situa nel più ampio contesto del dibattito storico noto come la querelle des Anciens et des Modernes (disputa degli Antichi e dei Moderni), avviata in Francia da una cerchia di autori e artisti francesi presso la corte di Luigi XIV. Gli Antichi attribuivano importanza alle radici del pensiero e all’arte greco-romana, mentre i Moderni ritenevano che la tecnologia (la bussola, la stampa tipografica e le armi da fuoco) li rendesse di gran lunga superiori.
Swift paragonava gli Antichi alle api, che attingevano meraviglie dai fiori, e i Moderni ai ragni, che ricavavano il nuovo dal nulla. Il dibattito su come guardare alla storia è stato declinato in diversi modi nel corso dei secoli, toccando tutti gli aspetti del pensiero intellettuale, artistico e politico europeo: che importanza attribuiamo a quanto è accaduto prima di noi? Gli sviluppi tecnologici sono sempre sinonimo di una società superiore? Oggi, ad esempio, essi stanno conducendo ad un rapido declino delle abilità manuali. Questo quadro funge da riferimento per l’artista nella sua esplorazione di forme artistiche passate, della nozione di progresso e del significato di essere contemporanei.
Le fotografie di Karmen Corak assegnano un valore cultuale all’impermanenza
Oltre alle opere di Saint Pierre i visitatori potranno continuare ad ammirare le fotografie di Karmen Corak, artista italiana di origine slovena che ha studiato Arti Grafiche in Croazia e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta in Italia, Giappone e Austria. Scattate nei giardini botanici in Italia, Slovenia, Germania, Francia, Cina e Giappone, le fotografie di Karmen Corak assegnano un valore cultuale all’impermanenza, alla dissolvenza del paesaggio, riflettendo sulla sua valenza poetica. In tal modo le immagini suggeriscono, anche attraverso i più piccoli dettagli, la spiritualità della sua connessione con il paesaggio e la profondità di un rapporto interiore, basato sulla vibrante interazione tra memoria e presente.
Le fotografie esposte sono testimonianza di una natura venerata, di una contemplazione paesaggistica che muove l’osservatore a dialogare con esse. Le immagini sono il risultato di un processo evolutivo che prende le mosse dall’amore per i giardini, unito ad un profondo interesse per la cultura tradizionale dell’Estremo Oriente. Ed è dal Giappone, sull’isola di Shikoku, che proviene la carta washi, ideale per stampare queste immagini.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.