Settimo senso, al Teatro Parioli di Roma rivive il mito di Moana Pozzi
Sino a domenica 22 gennaio, al Teatro Parioli di Roma, Euridice Axen interpreta Moana Pozzi in “Settimo senso – Moana Pozzi”, di Ruggero Cappuccio, regia di Nadia Baldi. In scena un monologo intenso che racconta un enigmatico simbolo dell’industria italiana del porno

Sino a domenica 22 gennaio al Teatro Parioli di Roma, Euridice Axen interpreta Moana Pozzi in “Settimo senso – Moana Pozzi”, di Ruggero Cappuccio, regia di Nadia Baldi. In scena un monologo intenso che racconta, anzi reinterpreta, un enigmatico simbolo dell’industria italiana (e non solo) del porno.
Scopri gli altri articoli teatrali di Uozzart.com
La trama dello spettacolo
Un immaginario dialogo tra una donna e un uomo, forse un giornalista, incuriosito dall’incontro con una rediviva Moana Pozzi. Parte così una serie di riflessioni sulla sua vita, intima e pubblica, e su quella di chi l’ascolta, evidenziando quanto la nostra società sia molto più scorretta e immorale di qualsiasi performance a luci rosse. Propone quindi al suo misterioso uditore un affascinante gioco notturno: avrà una notte per decidere se corteggiarla o tradirla con uno scoop giornalistico.
Note di regia
“Moana Pozzi è divenuta nell’immaginario collettivo un autentico paradigma della donna oggetto accerchiata dalle spregiudicate esigenze commerciali dell’industria pornografica e dalla distorta concezione sessuale derivata dal maschilismo imperante – spiega la regista Nadia Baldi – Parlare di personaggi famosi che hanno attraversato l’immaginario erotico collettivo, è sempre delicato. Ma io ho voluto cogliere, attraverso questa strana storia di seduzione tra una porno-diva e un uomo, tutto quello che può passare come messaggio trasversale. Attraverso le parole del personaggio femminile che aprono ad una possibile analisi critica sulla pornografia, tocchiamo quelli che sono i più profondi, ancestrali e arditi sensi che muovono il potere e la violenza dell’essere umano.”
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.