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The meeting, in mostra le opere del cinese Jeffrey Chong Wang e della coreana Grace Eunshin Kim

Presso la Dorothy Circus Gallery di Roma, dal 18 febbraio all’11 marzo 2023, la doppia personale del pittore cinese Jeffrey Chong Wang e la pittrice coreana Grace Eunshin Kim, intitolata The Meeting

The meeting, in mostra le opere del cinese Jeffrey Chong Wang e della coreana Grace Eunshin Kim

Presso la Dorothy Circus Gallery di Roma, dal 18 febbraio all’11 marzo 2023, la doppia personale del pittore cinese Jeffrey Chong Wang e la pittrice coreana Grace Eunshin Kim. La mostra, intitolata The Meeting, esplora, attraverso numerosi riferimenti alla pittura classica, le suggestioni personali del rapporto di coppia che caratterizza la storia di questi due artisti legati nella vita e nel lavoro.

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Le opere in mostra

Le composizioni cinematografiche di Jeffrey Chong Wang si intrecciano con gli scenari ludici e dinamici di Grace Eunshin Kim in un esame della società contemporanea in un gioco di richiami ai capolavori dei maestri della storia dell’arte. Il doppio si presenta quale tema di una pittura colta di rimandi al codice misterioso del rinascimento italiano, in un legame tra arte e psicanalisi. Le opere di Wang ed Eunshin Kim ci fanno sentire in bilico, mentre percorriamo un passaggio che apre sull’abisso della mente, dove ragione e fantasia si uniscono in una danza di gemelli opposti.

Le opere di Wang ed Eunshin Kim

L’eco del doppio ritratto viaggia da lontano, caricandosi di significati e suggestioni, da Giorgione a Lucien Freud. Questa eco, nonostante vesta un abito sempre diverso, arriva forte svelando l’animo del doppio sogno. Lo sguardo lontano dei personaggi di Wang ed Eunshin Kim non lamenta il passato, ma restituisce una nostalgia antica che non riesce a nascondere e ne  tradisce così l’irrequietezza e l’incontrollabile ricerca dell’estasi amorosa.

Un varco tra passato e futuro

The Meeting apre un varco tra passato e futuro. Il tempo sembra scomparire lasciando il posto al sentimento umano, che emerge quale incarnazione di un presente inafferrabile in cui siamo simili e complici.  Se nelle otto nuove tele di Chong Wang  assaporiamo quel surrealismo introspettivo che lo pone in dialogo con Magritte, le nuove 11 tele di Eunshin Kim, illuminate di una palette vibrante, esprimono un’esuberante forza plastica. Il volto si  mescola con la maschera e la mise en scene si popola con dinamici paesaggi alla Cranach, congelati dall’effetto Still Image preso in prestito da  Balthus. La tensione, al tempo stesso drammatica e ironica degli scenari di Eunshim Kim, si traduce in una quotidiana ricerca della felicità. 

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