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The Whale, la straziante settimana di un gravemente obeso in cerca di redenzione

Dal genio creativo di Darren Aronofsky, arriverà nei cinema italiani il 23 febbraio “The Whale”. Il film racconta la storia di Charlie, un solitario insegnante di inglese che soffre di obesità grave e che cerca di riavvicinarsi alla figlia adolescente, ormai estranea, per un’ultima possibilità di redenzione

Dal genio creativo di Darren Aronofsky, arriverà nei cinema italiani il 23 febbraio “The Whale”. Il film racconta la storia di Charlie (Brendan Fraser), un solitario insegnante di inglese che soffre di obesità grave e che cerca di riavvicinarsi alla figlia adolescente, ormai estranea, per un’ultima possibilità di redenzione. Il film, basato sull’acclamata opera teatrale di Samuel D. Hunter, ha ricevuto tre candidature all’Oscar: miglior attore, migliore attrice non protagonista (Hong Chau), miglior trucco. Nel cast, anche Sadie Sink, Ty Simpkins e Samantha Morton. Durata: 1:57 minuti.

La trama del film

In The Whale di Darren Aronofsky, Brendan Fraser offre una straordinaria performance nel ruolo di Charlie, un insegnante di inglese il cui tempo sta per volgere al termine. Nei suoi ultimi ed estremi tentativi di riavvicinarsi alla sua famiglia spezzata, Charlie deve confrontarsi con traumi sepolti da tempo e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, armato solo di un cuore pieno d’amore e di un intelletto fiero.

La straziante odissea personale di un uomo

The Whale esplora nel profondo l’intricata complessità dell’essere umano attraverso un personaggio che lotta contro l’enormità dei suoi rimpianti, il dovere della paternità e la possibilità di vivere in pace con se stessi. The Whale è essenzialmente una storia di trasformazione e trascendenza, l’odissea di un uomo dentro sé stesso e fuori dal suo corpo, un viaggio attraverso le profondità del dolore e verso la possibilità di una salvezza.

Lo spettacolo teatrale

Darren Aronofsky voleva girare un adattamento di The Whale da quando ha visto lo spettacolo teatrale di Sam D. Hunter quasi dieci anni fa. Era rimasto subito colpito dalla sua intelligenza e dal suo modo audace di interrogare la condizione umana senza dare risposte scontate. Nelle parole di Aronofsky: “Ciò che amo di The Whale è il suo invito a trovare l’umanità in personaggi che non sono né totalmente buoni né totalmente cattivi, che vivono nella zona grigia in cui ci troviamo tutti e che hanno delle vite interiori estremamente ricche e intricate. Hanno tutti commesso degli errori, ma li accomunano un cuore enorme e il desiderio di amare anche quando gli altri sembrano rifiutare l’amore”.

Trucco e protesi per Brendan Fraser

L’interpretazione di Fraser è resa possibile da una fusione tra attore e protesi. Aronofsky voleva che il peso di Charlie fosse estremo a tal punto da risultare letale, ma voleva anche impedire che il viso di Fraser fosse ricoperto di protesi che nascondevano tutte le sue espressioni facciali. Per riuscire in questa impresa titanica, il regista si è rivolto a un collaboratore a lui fidato ed estremamente creativo: Adrien Morot, che ha lavorato con Aronofsky a The Fountain – L’albero della vita, Noah e Madre!.

L’intervento di Adrien Morot

Per The Whale, Morot ha impiegato per la prima volta delle protesi digitali e altri stratagemmi innovativi. I cosiddetti “costumi ingrassanti” hanno dei trascorsi controversi nell’industria del cinema e, a volte, vengono utilizzati per stigmatizzare o prendere in giro. Perciò Aronofsky e Morot hanno voluto ricreare il peso di Charlie in maniera organica e rispettosa, considerandolo come un’estensione dell’interpretazione di Fraser.

Le sessioni di trucco potevano durare fino a quattro ore

Durante i 40 giorni di riprese, Fraser ha sviluppato un rapporto di odio e amore molto intenso con l’estenuante pratica del trucco, la quale poteva durare fino a quattro ore a sessione. E per indossare e togliere il costume era necessario l’aiuto di cinque persone. Una volta indossato, Fraser poteva sfilarsi un braccio per mangiare, ma per allontanarsi dal set per anche solo un momento di pausa, aveva bisogno di aiuto.

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