Gianfranco Meggiato: un’installazione a Piazza Cavour e una mostra alla Galleria Mucciaccia
Dal 24 febbraio 2023 Piazza Cavour a Roma ospita l’installazione di Gianfranco Meggiato, L’incontro. Simbolo di Pace, realizzata dallo scultore venezianp. Nella stessa giornata la Galleria Mucciaccia inaugura la mostra Muse Silenti…

Dal 24 febbraio 2023 Piazza Cavour a Roma ospita l’installazione di Gianfranco Meggiato, L’incontro. Simbolo di Pace, realizzata dallo scultore veneziano e promossa da BAM di Giulia Abate e Maria Isabella Barone al loro secondo progetto di arte pubblica dopo “The Lobster Empire” di Philip Colbert, ospitato a Via Veneto. Il progetto, realizzato con il patrocinio del Municipio Roma I Centro, si avvale della curatela di Rocco Guglielmo e Alessandro Romanini. Nella stessa giornata la Galleria Mucciaccia inaugura la mostra Muse Silenti, che presenta una selezione di sculture realizzate da Gianfranco Meggiato, tra cui il modello scultoreo dell’installazione di Piazza Cavour.
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Era il 24 febbraio 2022 quando il conflitto ha avuto inizio
La scelta della data non è casuale, è infatti il 24 febbraio 2022 che ha avuto inizio il conflitto, tuttora in atto, tra Russia e Ucraina. L’installazione realizzata da Meggiato, una monumentale scultura ambientale, posizionata di fronte alla sede del Palazzo di Giustizia (sede della Corte Suprema di Cassazione), vuole essere un invito alla riflessione. L’opera, realizzata con sacchi di juta, simboleggianti una fortificazione militare su cui l’artista ha impresso riflessioni e pensieri di pace di alcuni dei personaggi più importanti del Novecento, vede al centro una scultura in lega di alluminio marino, una Musa silente,l’incontro, che vuole simboleggiare l’importanza del ricongiungimento tra i popoli e la conquista della libertà.
L’introscultura di Meggiato
Nella sua opera lo scultore guarda ai grandi maestri del 900: da Brancusi per la sua ricerca dell’essenzialità a Moore per il rapporto interno-esterno delle sue maternità, fino a Calder per l’apertura allo spazio delle sue opere. Lo spazio entra nelle opere di Meggiato e il vuoto diviene importante quanto il pieno. L’artista modella le sue sculture ispirandosi al tessuto biomorfo e al labirinto, che simboleggia il tortuoso percorso dell’uomo teso a trovare sé stesso e a svelare la propria preziosa sfera interiore. Meggiato inventa così il concetto di “introscultura”, in cui lo sguardo dell’osservatore viene attirato verso l’interiorità dell’opera, non limitandosi alle sole superfici esterne.
L’installazione realizzata per Piazza Cavour, con i suoi sacchi di juta destinati ad un rapido disfacimento, vuole simbolicamente porre l’accento anche al tema della caducità della natura umana, con la sua naturale tendenza al fallimento.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.