“Tradizione e libertà”, 50 anni di attività di Dieter Kopp a Palazzo delle Esposizioni
Dal 10 maggio al 30 luglio 2023, presso Palazzo delle Esposizioni di Roma, sarà visitabile “Dieter Kopp. Tradizione e libertà”. Curata da Giorgio Agamben, la mostra ripercorre gli oltre cinquanta anni di attività del pittore Dieter Kopp…

Dal 10 maggio al 30 luglio 2023, presso Palazzo delle Esposizioni, sarà visitabile “Dieter Kopp. Tradizione e libertà”. Curata da uno dei maggiori filosofi del nostro tempo, Giorgio Agamben, la mostra ripercorre gli oltre cinquanta anni di attività del pittore Dieter Kopp (Prien am Chiemsee, Baviera 1939 – Ardea 2022).
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Le opere in mostra
Tedesco di nascita, Kopp si trasferì a Roma nel 1966, legandosi profondamente alla sua città d’elezione, al punto che Agamben, tra i pittori che ha conosciuto, lui solo considera veramente romano. La mostra allestita al primo piano del Palazzo delle Esposizioni presenta una selezione di opere – olii, in prevalenza, su tela o su tavola, ma anche disegni realizzati con tecniche diverse soprattutto pastelli – attraverso la quale ripercorrere tutti i principali soggetti che l’artista ha investito della sua pittura:
I paesaggi di Paros (anni Settanta), le nature morte (Zurbarán 1 e 2, 1975-1976); Villa Balestra a Roma e altre vedute della città realizzate nell’arco di periodi diversi (da Roma del 1989 a Foro romano. Pomeriggio del 2008); gli interni (Riflessi, 1977, Cortile al mattino, 1980-1981), Notre-Dame (1983-1984); i nudi (dipinti di grandi dimensioni, disegni e acquarelli degli anni Settanta e Ottanta), le ciotole (anni Novanta e Duemila).
L’adsenza di Dieter Kopp
Per definire la pittura di Dieter Kopp, Jean Clair coniò il neologismo “adsenza”, evocando uno stato di sospensione, a metà strada tra assenza e presenza. Una pittura che Giorgio Agamben, amico dell’artista sin dagli anni del suo arrivo a Roma, vide riposta in un gesto allo stesso tempo perentorio e sfumato. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Giorgio Agamben, con testi del curatore, di Jean Clair e di Dieter Kopp, edizioni Quodlibet, Macerata.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.