“Tecnologie urbane”, a Palazzo Merulana la mostra che si ispira alle Città Invisibili di Calvino
Last Updated on 14/06/2023
La nuova mostra di Palazzo Merulana, “Tecnologie Urbane”, a cura di Luca Ceresoli e Serenella Di Marco e visitabile fino a domenica 3 settembre 2023, indaga le relazioni tra lo sviluppo metropolitano e le tecnologie nel corso del tempo, attraverso le arti visive

La nuova mostra di Palazzo Merulana, “Tecnologie Urbane”, a cura di Luca Ceresoli e Serenella Di Marco e visitabile fino a domenica 3 settembre 2023, indaga le relazioni tra lo sviluppo metropolitano e le tecnologie nel corso del tempo, attraverso le arti visive. Tale dialogo è sottoposto a un’analisi storica e sociale, dal momento che tutte e tre le aree sono fortemente interconnesse.
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Le città invisibili di Italo Calvino
Nell’anno in cui si celebra il centenario di uno dei più grandi autori del Novecento in Italia, Italo Calvino, Palazzo Merulana si configura proprio come lo spazio ideale in cui innestare e innescare Tecnologie Urbane grazie alla sua storia e alla sua stessa natura, la cui vocazione, sin dall’apertura, è quella di farsi interprete e divulgatore delle pratiche artistiche contemporanee legate alla comunità e al territorio e valorizzandone risorse e relazioni.
Con le sue “Città invisibili”, lo scrittore ha tracciato una geografia del pensiero e dell’immaginazione non meno concreta di quella reale, e nello stesso modo Palazzo Merulana, capofila della nuova DMO EsCo, ospiterà l’intero progetto sia all’interno dei suoi ambienti espositivi che al di fuori, in altre piazze e dimensioni urbane del quartiere storico in cui si trova, l’Esquilino, creando una fitta rete di scambi e connessione con il territorio circostante. La rete di Tecnologie Urbane si dirama in cinque distinte azioni che, pur manifestandosi in combinazioni differenti, costituiscono la sintesi dell’indagine: “memoria”, “street art”, “sociale”, “ispirazione”, “nuove tecnologie”.
Gli artisti in mostra
Da artisti storici e presenti all’interno della collezione permanente, come Giorgio De Chirico e Franco Gentilini ad artisti viventi che hanno esposto già a Palazzo Merulana, come Bruno Aller; da street artist di taglio internazionale come Insane51, Invader e Krayon, influenzati dalle manipolazioni digitali, a Nuvola Project e la performer Francesca Fini, che lavorano con i big data e il metaverso.
E ancora, dal lavoro di Lorenzo Romito dedicato ai migranti di seconda generazione, agli artisti partecipanti al progetto “Strada maestra” di Arci Solidarietà Onlus sostenuto dell’8×1000 della Chiesa Valdese, in collaborazione con Binario95; da Tommy Nicoletti, artista della Fondazione Cervelli Ribelli, realtà impegnata per l’inclusione sociale e lavorativa di persone con neurodiversità, fino ad Antonia Ciampi, che manipola elementi di segnaletica stradale per diffondere messaggi universali.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.