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“Lampo di genio”, al Museo di Roma in Trastevere la mostra su Philippe Halsman

Al Museo di Roma in Trastevere, dal 6 luglio al 7 gennaio 2024, la mostra “Philippe Halsman. Lampo di genio”, dedicata a Philippe Halsman, tra i più originali ed enigmatici ritrattisti del Novecento

Al Museo di Roma in Trastevere, dal 6 luglio al 7 gennaio 2024, la mostra “Philippe Halsman. Lampo di genio”, dedicata a Philippe Halsman, tra i più originali ed enigmatici ritrattisti del Novecento.

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Le opere in mostra

In mostra 100 immagini di vario formato, provenienti dall’Archivio Halsman di New York, spaziando tra il colore e il bianco e nero, ripercorrono la sua intera carriera: un’occasione unica per entrare in contatto con le sue grandi creazioni e comprendere la chiave creativa delle sue immagini.

L’esposizione, a cura di Alessandra Mauro, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con BNL BNP Paribas e Leica. Il catalogo è edito da Contrasto.

Chi è Philippe Halsman

Nato a Riga da una famiglia ebrea, Halsman studiò ingegneria elettrica a Dresda. Nel settembre 1928 partì per un tour a piedi sulle Alpi austriache con il padre, ma questi morì durante il viaggio per gravi ferite alla testa, in circostanze mai completamente chiarite. Lo stesso Halsman riceve la condanna di 4 anni di reclusione per parricidio. Il caso fu sfruttato dalla propaganda anti-ebraica e acquisì quindi notorietà internazionale, tanto che Albert Einstein e Thomas Mann scrissero lettere a sostegno di Halsman. Questo venne rilasciato nel 1931, a condizione di lasciare l’Austria.

Halsman si trasferì quindi in Francia, dove cominciò a contribuire come fotografo a riviste di moda, tra cui Vogue, guadagnandosi una reputazione per i ritratti e divenendo noto per le sue immagini nitide e scure, che evitavano il vecchio “soft focus look”. Quando la Francia venne invasa dai nazisti nel maggio del 1940, Halsman fuggì a Marsiglia, dove riuscì a ottenere un visto per gli Stati Uniti, anche grazie all’aiuto di Albert Einstein (che avrebbe poi fotografato nel 1947). Attratto dal surrealismo, nel 1941 incontrò Salvador Dalí, con cui iniziò un fruttuoso rapporto artistico durato trent’anni. Nel 1952 ritrasse John Fitzgerald Kennedy, producendo due album fotografici.

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