Il film italiano del 1968 – La ragazza con la pistola, con Monica Vitti per la prima volta protagonista
La ragazza con la pistola è un film del 1968, diretto da Mario Monicelli, ed è la prima commedia che vede Monica Vitti protagonista

La ragazza con la pistola è un film del 1968, diretto da Mario Monicelli, ed è la prima commedia che vede Monica Vitti protagonista.
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La trama del film
La siciliana Assunta viene rapita da Vincenzo Maccaluso per errore, ed essa, che è segretamente innamorata di lui, si lascia sedurre volentieri. Ma il giorno dopo egli parte per Londra per evitare le conseguenze del suo gesto. Assunta, costretta a difendere il suo onore da sola in mancanza di persone di sesso maschile nella sua famiglia, prende il treno per l’Inghilterra armata di una pistola. Trova l’indirizzo di Vincenzo, lo raggiunge, ma lui scappa.
Dopo vari tentativi, riconosce il suo seduttore nelle vesti di un portabarelle di un ospedale e lo insegue. Qui, alla vista di un’operazione, sviene. Viene aiutata da un dottore, che prende a cuore il suo caso. Spinta da lui, Assunta si mette a studiare e a lavorare, sino ad assomigliare ad una vera inglese. Colpito da questo cambiamento, ora è Vincenzo che vuole sposarla. Assunta finge di accettare ma, dopo una notte con lui, lo abbandona per tornare dal dottore inglese.
Alcune curiosità sul film
La scena siciliana, in realtà, è stata filmata a Polignano a Mare, in Puglia. Per problemi di produzione, il finale del film fu completato nel porto di Ancona, dove si scorge ancora oggi un murale raffigurante la Vitti. Infine, sembra che l’uomo di Sheffield, con il quale l’attrice ebbe una breve amicizia, ritenuto erroneamente il celebre cantante gallese Mal, fosse il suocero dell’ex primo ministro britannico Tony Blair.
I commenti della critica
Morando Morandini, all’interno del suo dizionario omonimo, reputa tiepidamente l’opera di Monicelli («caricaturale più che satirica»). Al contrario, il giudizio di Paolo Mereghetti è positivo («commedia all’italiana pre-sessantottina (…) frizzante»).
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.