“La poesia ti guarda”, l’omaggio al Gruppo 70 a 60 anni dalla sua nascita
Dal 1° dicembre 2023, presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, sarà visitabile la mostra “La poesia ti guarda. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023)”, per ricordare i 60 anni del celebre sodalizio artistico

Dal 1° dicembre 2023 al 5 maggio 2024, presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, sarà visitabile la mostra “La poesia ti guarda. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023)”, per ricordare i 60 anni del Gruppo 70.
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Le opere in mostra
Il 24 maggio 1963 in cui si apriva a Firenze, presso il Forte del Belvedere, il convegno “Arte e comunicazione” che è considerato dagli studiosi l’atto fondativo ufficiale del Gruppo 70. Il Gruppo 70 è il sodalizio artistico che interpreta in modo più completo e coerente in ambito italiano il movimento internazionale della Poesia Visiva, tra le neoavanguardie quella che maggiormente ha un carattere ibrido e multilinguistico, per quel suo situarsi in una zona di confine fra la scrittura e l’immagine, fra le arti visive e la poesia e la letteratura.
Un omaggio ai principali esponenti del gruppo
In occasione di questo anniversario la Galleria d’Arte Moderna di Roma propone un omaggio ai principali esponenti del gruppo. Parliamo di Ketty La Rocca, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti. L’esposizione mette in luce, anche attraverso una selezione documentaria, le premesse teoriche, le ragioni poetiche e le declinazioni estetiche e formali dei vari esponenti. Le opere provengono per la maggior parte dalla raccolta di Carlo Palli, collezionista di Prato da sempre attento alle ricerche nate nell’ambito delle neovanguardie e tra i principali collezionisti italiani di poesia Visiva.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.