Balduina, nella casa di Sandra Milo a Roma – Le foto e il racconto dell’attrice
Last Updated on 29/01/2024
Sandra Milo, morta poche ore fa all’età di 90 anni, abitava in un appartamento alla Balduina, zona nord-ovest della Capitale
Sandra Milo, morta poche ore fa all’età di 90 anni, abitava in un appartamento alla Balduina, zona nord-ovest della Capitale.
Secondo un’intervista del 2017 rilasciata al sito Intervisteromane.net, Sandra Milo dice di aver abitato in molti quartieri della Capitale: “Agli inizi stavo ai Parioli, poi mi sono trasferita al quartiere Nomentano, poi passata al Flaminio, poi sono tornata di nuovo ai Parioli, dopo sono andata a Casal Lumbroso dove sono stata per tanti anni, poi per 20 anni sono stata nel quartiere del Divino Amore. Ora mi trovo alla Balduina, una zona molto bella di Roma”.
L’ingresso si apre su un salotto pieno di tappeti. Tante le ceramiche di Deruta raffiguranti animali
Nel 2021 l’attrice accolto nel suo appartamento Marco Maisano per il programma televisivo ‘Permesso Maisano’. L’ingresso si apre su un salotto pieno di tappeti, con al centro un tavolo da pranzo. Ci sono anche ceramiche di Deruta raffiguranti animali, alcune appoggiate sopra una libreria. Tra i quadri appesi in salotto, c’è anche un poster di un’opera realizzata dal muralista messicano Diego Rivera, che si trova sopra a un mobile antico in legno lavorato. Attraverso una porta finestra si accede a un balconcino pieno di piante.
“Sono molto gelosa della mia camera da letto”
“La camera da letto è la prima volta che la faccio vedere, sono molto gelosa della mia camera”, diceva Sandra Milo a Maisano. Il pavimento è in parquet, la testata del letto è spagnola, rossa, con intarsi di legno, c’è una cassettiera in legno e un armadio. “Su questo letto non ci ha mai dormito nessuno all’infuori di me”, spiegava l’attrice.
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Di origini salentine, vivo e lavoro a Roma dal 2005. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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