E’ morta Sandra Milo: gli esordi di “Sandrocchia”, musa di Federico Fellini
Last Updated on 29/01/2024
E’ morta Sandra Milo, aveva compiuto 90 anni nel 2023. Si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto
E’ morta Sandra Milo, aveva compiuto 90 anni nel 2023, e ne avrebbe compiuti 91 il prossimo 11 marzo. Si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto. Lo ha reso noto la famiglia. Sandrocchia, come l’aveva soprannominata Federico Fellini per il quale è stata una musa, è stata una delle attrici più popolari del cinema italiano.
Con la partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Giulietta degli spiriti e, soprattutto, 8½, premiato con l’Oscar, è stata tra le protagoniste del cinema italiano degli anni sessanta e fu musa del regista Federico Fellini.
Gli esordi dell’attrice
La Milo esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi in Lo scapolo (1955) di Antonio Pietrangeli. Il primo ruolo importante arrivò però nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de Il generale Della Rovere, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica.
Un ruolo analogo fu quello ricoperto, nel 1960, in Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli, che la diresse anche in seguito. Nello stesso anno fu diretta da Claude Sautet in Asfalto che scotta. Nel 1961 è stata protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di Fantasmi a Roma, diretto da Antonio Pietrangeli.
L’incontro con Federico Fellini
Cruciale fu l’incontro con Federico Fellini, che contribuirà alla sua maturazione artistica e con il quale cominciò anche una relazione clandestina durata 17 anni. Nei due capolavori del maestro riminese 8½ (1963) e Giulietta degli spiriti (1965), “Sandrocchia” recita nei panni di una femme fatale, ironica e disinibita. Per entrambi i film vinse il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista.
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Di origini salentine, vivo e lavoro a Roma dal 2005. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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