I giorni di Pasolini: le iniziative romane a 40 anni dalla morte del regista
Last Updated on 30/10/2015
A partire da sabato 31 ottobre la Casa del Cinema di Roma, in collaborazione con l’Archivio Pier Paolo Pasolini di Ciampino e la Ripley’s Film, ricorda Pier Paolo Pasolini a 40 anni da una morte,sentita ancora come una ferita profonda e come uno dei più tragici misteri italiani degli anni ‘70. Il ciclo di appuntamenti “Pasolini-Cerami: il professore e l’allievo”, curato da Enzo Lavagnini, Direttore dell’Archivio Pasolini di Ciampino, si incentra sulla lezione pasoliniana e sull’eredità lasciata allo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, uno dei suoi allievi più appassionati e geniali. Ingresso gratuito.
I PRIMI APPUNTAMENTI – Sabato 31 ottobre sono in programma due appuntamenti: Teorema di Pier Paolo Pasolini, ore 17.00, e Figlio mio infinitamente caro, di Valentino Orsini, sceneggiato da Vincenzo Cerami, ore 19.30. Martedì 2 novembre – ore 18.00 – in collaborazione con Ripley’s Film, viene proposta una delle testimonianze più rare e intense sulla figura e sull’opera del poeta di Casarsa: Pasolini prossimo nostro, diretto da Giuseppe Bertolucci nel 2006. Si tratta di un film invisibile e appassionato che il regista ha consegnato alla cultura italiana, per ricordare un uomo e un artista che per la famiglia Bertolucci (a cominciare da Bernardo) era soprattutto un amico.
LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA – Il programma “il professore e l’allievo” prosegue presso l’Archivio Pier Paolo Pasolini di Ciampino (dal 5 al 26 novembre, tutti i giovedì) con un ciclo di otto film firmati da Pasolini e Cerami. La Casa del Cinema è una struttura promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma – Dipartimento Cultura, con la direzione di Giorgio Gosetti e la gestione Zètema Progetto Cultura.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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