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I “Tradimenti” di Ambra all’Eliseo: la recensione

Last Updated on 10/04/2019

Un testo che narra qualcosa di puramente attuale ma di cui sarebbe meglio non parlare,  di ciò che si cela dietro rapporti mal costruiti nati per puro caso e non lasciati a tempo debito, ma  tenuti stretti tra le braccia di chi ha paura di vivere la propria imperfezione e la propria fragilità di uomo o donna. Si apre un dibattito morale guardando il trittico descritto da  Harold Pinter in Tradimenti per la regia di Michele Placido.

“UNA BOMBA AD OROLOGERIA”- Il tradimento porta alla distruzione di qualcosa che si è perdutamente voluto e ricercato: l’amore. Questo strano sentimento, che nei secoli è stato descritto nei più laboriosi o semplici modi, ci arriva oggi come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. In questo viaggio a ritroso nel tempo i protagonisti riportano alla luce la profonda stanchezza di rapporti umani al limite della noia e dell’abitudine, mentre nel sottosuolo dell’anima una miriade di emozioni ci fa ricordare che uno sguardo “mal riposto” negli occhi di qualcuno potrebbe cambiare quella normalità che tanto abbiamo cercato. Due case, due famiglie, due vite apparentemente perfette divise tra lavoro e matrimonio. Una perfetta amicizia che si basa, negli anni più maturi di Jerry e Robert, sulla menzogna e sul tradimento. Pinter e Placido ci descrivono questo sentimento attraverso varie e riflessive sfaccettature dell’ambito coniugale e dell’amicizia che ci rivelano avere, molto in comune.

Le foto di Tradimenti

“UN TRENO AL CONTRARIO” –  Una regia dettagliatamente curata in cui gli interpreti Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione, emergono come singole parti di un gioco a tre. Tre modi di vivere il palco, tre usi della voce differenti che, in una  perfetta fusione, ci descrivono le personalità uniche dei personaggi. Lo spazio scenico,  raccoglie questo turbinio di eventi. Sembra quasi un treno al contrario come il tempo descritto nel testo che ci riporta all’inizio di una passione che squarcia la routine e che trascina con sé, la brama di volere qualcosa, qualcuno di impossibile.

E come dai finestrini di un treno il paesaggio sfreccia veloce davanti gli occhi di chi guarda, così i quadri temporali sfrecciano davanti gli occhi dello spettatore rallentando i ricordi a ritroso di Jerry, Emma e Robert. Così si cede alle carezze e alle voglie, senza pensare che tutto può miseramente finire se il sogno alternativo si complica come la vita vera.  L’uomo mente,  tradisce ma vuole evolversi e si aggrappa forte a quella animalità e passione che fanno di lui quell’essere unico e ricco di innumerevoli e meravigliose sfumature.

INFO – Sino al 20 Dicembre, Teatro Eliseo, Roma. Con: Ambra Angiolini, Francesco Scianna, Francesco Biscione. Regia: Michele Placido.

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