Yury Revich, uno Stradivari per Rossini
Last Updated on 23/03/2019
Yury Revich, giovane violinista, considerato fra i più interessanti ed eclettici talenti della sua generazione suonerà per la prima volta a Firenze venerdì 23 marzo in occasione di un concerto celebrativo in onore di Gioachino Rossini per il 150° anniversario dalla scomparsa del grande Maestro. Nell’occasione sarà accompagnato dal pianista Simone Di Crescenzo, specializzato nel repertorio vocale e cameristico italiano fra ‘700 e ‘800.
Yuri Revich e Simone di Crescenzo per omaggiare Rossini
L’EVENTO – Il concerto chiuderà la stagione 2017/2018 della rassegna “Note al Museo” organizzata dall’Opera di Santa Maria del Fiore, all’interno del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. L’evento si arricchisce della partecipazione straordinaria del Soprano Sumi Jo, quale ospite d’eccezione e madrina della serata. L’artista, considerata una delle massimi interpreti del Belcanto della nostra epoca, eseguirà Arie da camera e d’opera di Rossini e un omaggio alla città di Firenze, il brano “La Fioraja fiorentina”, tratto dall’Album Italiano dei Péches de vieillesse.
IL PROGRAMMA – Il programma musicale di Revich – Di Crescenzo prevede l’esecuzione di impegnative pagine di Paganini, ovvero il Tema e variazioni sull’Aria “Non più mesta” dalla Cenerentola e Introduzione e variazioni di bravura sull’Aria “Di tanti palpiti” dal Tancredi. A seguire due brani tratti dalle “Mélodies italiennes” di De Bériot su temi rossiniani da Aureliano in Palmira e Armida e una vera rarità, ovvero l’Élégie di Rossini per violino e pianoforte dal titolo “Un mot à Paganini”.
Yury Revich suonerà per l’occasione il magnifico Stradivari “Principessa Aurora” gentilmente concesso dalla Fondazione Goh di Singapore. L’artista, già considerato uno dei virtuosi più accattivanti degli ultimi anni torna in Italia con questo raffinato programma cameristico.
INFO – Info: tel. 0552302885, eventi@operaduomo.firenze.it –
https://operaduomo.firenze.it/eventi/g/20-note-al-museo/e/76-rassegna-di-concerti-2017-2018
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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