Èdith Piaf – L’usignolo non canta più: la recensione
Last Updated on 09/05/2019
Una storia profonda e delicata che ripercorre i giorni precedenti la storica esibizione della cantante sul palco dell’ Olympia
Édith Piaf – L’usignolo non canta più, per la seconda stagione in scena questa volta al Teatro la Cometa a Roma, fino al 3 febbraio. Una storia profonda e delicata che ripercorre i giorni precedenti la storica esibizione della cantante sul palco dell’ Olympia.
La trama di Èdith Piaf – L’usignolo non canta più
Édith Piaf, interpretata magistralmente da Melania Giglio, racconta di se stessa e della sua condizione psicofisica discendente. Rinchiusa nella solitudine della sua casa, con accanto soltanto un assistente e pochi scrocconi, Édith sembra quasi non aspettarsi più nulla dalla vita che ha tanto amato. È vecchia, piegata dall’artrite, le mani non volteggiano più, pietrificate, anch’esse, dalla malattia.

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Solo l’arrivo di Bruno Coquatrix (Martino Duane), ironico e romantico amico di sempre, riuscirà a cambiare le carte in tavola. L’usignolo deve tornare a cantare, è un ritorno che si vuole e si aspetta. Ed è proprio attraverso le canzoni che l’hanno resa celebre , cantate dal vivo dalla voce della stessa Giglio, che viaggiamo insieme ai protagonisti di questa storia, scoprendo la dolcezza e la forza di una donna che arriva dritta dal popolo.
Il nostro commento
La sentiamo reale e vicina, una donna che si è fatta strada a suon di voce e musica. Sensibile , sincera e testarda. L’interpretazione dei personaggi non lascia spazio a mere imitazioni, sono veri e presenti. La voce della Giglio si sposa elegantemente con le note delle celebri canzoni della Piaf. Èdith è viva e presente in uno spettacolo che vuole essere un omaggio alla sua vita e alla sua carriera.
Questa forza vitale, per troppo tempo celata, la porterà a tornare sul palco che la resa celebre. Ed è grazie alla musica che troverà la via di fuga da questo baratro, “Non, je ne regrette rien” ; quella canzone è lei stessa. Un brano potente, su cui riflettere da cui si può certamente imparare: Niente rimpianti, niente di niente … je reparts à zéro.
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Siciliana, anno 1984 . Ho sempre fatto qualcosa inerente l’arte. Danza fino a 20 anni per poi innamorarmi del canto e della recitazione. Ho frequentato l’istituto d’arte della mia città, diventando decoratrice pittorica. Mi specializzo nelle arti performative frequentando una scuola di musical, un’accademia di recitazione. Infine conseguo la laurea alla Sapienza, sempre in teatro. Attualmente sono un’attrice, cantante e regista teatrale; ma non si sa mai! Non si smette mai di imparare, mai.