Aldo Moro, una mostra fotografica alla Link Campus University
Last Updated on 09/05/2019
Aprirà mercoledì 8 maggio la mostra fotografica “Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia”, nella sede dell’Università degli studi Link Campus University a Roma

Aprirà mercoledì 8 maggio la mostra fotografica “Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia”, nella sede dell’Università degli studi Link Campus University in Via del Casale di S. Pio V, 44 a Roma. L’esposizione, che ricorda i 41 anni dal ritrovamento dell’on. Moro in via Caetani, sarà visitabile sino a venerdì 31 maggio, ed è curata da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado. Con l’allestimento progettato dall’architetto Fabrizio Confessa.
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Le foto in mostra
Gli scatti di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani, ripercorrono la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse. Il racconto fotografico è arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli, autore delle foto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani.
Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado. Il giornalista e fotografo ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico, per il catalogo della mostra.
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Un video e un obiettivo speciale
La mostra si completa con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei tragici 55 giorni. Con il commento di magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi. La mostra vuole quindi mettere l’accento sulla figura di Moro nella sua interezza, senza trascurare il suo sacrificio, ma per separare i suoi insegnamenti da quelle due Polaroid delle BR che purtroppo lo identificano, in modo quasi esclusivo, dai testi scolastici alle più recenti ricerche sul web.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.