Sensuability, sesso e disabilità alla Casa del Cinema
Last Updated on 24/07/2019
Prosegue sino al 31 agosto, presso la Casa del Cinema di Roma, la mostra su sesso e disabilità, “Sensuability: ti ha detto niente la mamma?”, tra ironia e provocazione

La collettiva, tra fumetti e illustrazioni, è visitabile nella Sala Tormenti della Casa del Cinema di Roma. Presenti fumetti e illustrazioni, realizzati dai partecipanti al concorso ‘Sensuability & Comics’, e tavole donate da grandi artisti quali Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Mauro Biani, Frida Castelli, Pietro Vanessi, Luca Enoc, Frad, Luca Modesti, Marco Gava Gavagnin e tanti altri.
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L’obiettivo della mostra
La mostra è, insieme al Concorso, la seconda tappa del progetto Sensuability, ideato e voluto da Armanda Salvucci, Presidente dell’Associazione di promozione sociale Nessunotocchimario. L’obiettivo è ovvio, quello di abbattere gli stereotipi relativi alla sessualità e disabilità, con leggerezza e ironia. Proponendo così una nuova cultura della disabilità. Attraverso tutte le forme d’arte.
“La nostra sfida è quella di contribuire a diffondere una cultura che rappresenti fisicità differenti dai soliti modelli di bellezza e dai canoni estetici imposti dai media – ha sostenuto Armanda Salvucci – La scelta di cambiare questa narrazione è caduta sul fumetto poiché questo è diventato un linguaggio più “adulto” e maturo anche nel raccontare la disabilità. Di solito però la rappresentazione delle persone con disabilità, nei comics come nella pubblicità, oscilla tra due estremi: la vittima e, per reazione, l’eroe. Con il fumetto e l’illustrazione vogliamo rappresentare tutte le forme di disabilità, anche quelle meno visibili, e sensibilizzare su un tema complesso, qual è la sessualità, contribuendo a creare un nuovo immaginario erotico che descriva corpi non perfetti, ma estremamente sensuali, il tutto con leggerezza e ironia”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.