Artistic Symphony, la tripersonale “rosa” sul lungomare di Ostia
Last Updated on 27/08/2019
Dal 31 agosto fino al 13 settembre la Galleria Ess&rre di Roberto Sparaci ospiterà Artistic Symphony, con le opere di Daniela Delle Fratte, Giusy Cristina Ferrante e Anna Maria Tani

Dal 31 agosto, ore 18, fino al 13 settembre di quest’anno, la Galleria Ess&rre di Roberto Sparaci, sita sul Lungomare Duca degli Abruzzi al civico 84, ad Ostia, ospiterà “Artistic Symphony”, con le opere di Daniela Delle Fratte, Giusy Cristina Ferrante e Anna Maria Tani. Un’esposizione a tinte rosa, che sarà fruibile da parte di quanti vorranno avere un contatto diretto con le opere di queste tre valide esponenti dell’arte contemporanea.
Tre donne, tre universi interiori, tre espressioni artistiche differenti.
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Daniela Delle Fratte (“Didif”)
Laureata in Sociologia, trova nella pittura la sua dimensione più autentica. La Natura è il soggetto prediletto delle sue opere, Natura che associa agli stati d’animo dell’essere umano. Ecco quindi montagne alte, fiere e silenziose, scroscianti e ripide cascate, quieti sentieri boschivi e energetiche esplosioni vulcaniche. Sono le svariate sfumature di uno spirito dinamico, in continuo divenire, propositivo.
Giusy Cristina Ferrante
Architetto, interior designer e insegnante, dà vita a quadri intimi e delicati. Soggetti delle sue opere sono nature morte con fiori, paesaggi, fauna: un repertorio che trasmette un senso di armonica pacatezza, volto a cogliere quanto di bello è insito nel Creato. Le pennellate, più o meno definite a seconda dell’impeto artistico, risultano comunque apprezzabili. Un animo sensibile che si riflette anche nelle tele cui dà vita.
Anna Maria Tani
È un talento votato all’Arte sin dalla più giovane età. Il suo estro creativo, eclettico e continuamente stimolato dall’esterno, si estrinseca su diversi mezzi: dal legno e dal metallo, passando per la ceramica, fino ad approdare all’incisione. Degne di nota anche le ricerche calcografiche e la stampa su vari materiali. I suoi ultimi lavori, materici, abbinano gettate di colore a porzioni di gesso, cemento, carta, cartone, pellami, lettere antiche e carte geografiche di epoche remote.
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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.