Grande Oriente d’Italia, l’omaggio a Leonardo da Vinci
Last Updated on 23/09/2019
Sino al 29 settembre il Grande Oriente d’Italia, la più importante e prestigiosa istituzione massonica italiana, apre al pubblico le porte della sua storica sede di via di San Pancrazio, 8, a Roma

Sino al 29 settembre il Grande Oriente d’Italia, la prestigiosa istituzione massonica italiana, apre al pubblico le porte della sua storica sede di via di San Pancrazio, 8, a Roma. Sarà così possibile visitare la mostra dedicata a Leonardo da Vinci per il cinquecentesimo anniversario della morte. A cura del Prof Fausto Casi, direttore scientifico del Mumec, Museo dei Mezzi di Comunicazione di Arezzo.
L’esposizione è frutto di nuovi studi e nuove analisi sui 60 preziosi disegni, che Leonardo eseguì per illustrare la celeberrima opera “De Divina Proportione” (1498) del matematico Luca Pacioli, suo conterraneo toscano che incontrò a Milano alla corte di Ludovico il Moro.
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Le opere in mostra
Figure geometriche che completano il trattato sulle applicazioni della sezione aurea del religioso di Borgo San Sepolcro. Queste, scomposte e ricalcolate dal matematico Bruno Bruni di Arezzo, hanno portato alla loro realizzazione tridimensionale in legno di ciliegio. Autentici capolavori che racchiudono il segreto della divina proporzione. E che sembrano, come osserva il curatore, “straordinarie opere d’arte contemporanea pur riferendosi a disegni di 5 secoli fa. Modelli dei solidi platonici e loro derivati, pieni, vacui, tagliati e stellati”.
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“Leonardo da Vinci patrimonio dell’umanità intera”
“Leonardo da Vinci – sottolinea il Gran Maestro Stefano Bisi – è patrimonio dell’umanità intera. Un punto riferimento per le generazioni di ieri, oggi e domani- (…) La sua opera, gli scritti, i disegni, i dipinti, esprimono un incessante invito a riflettere sulle straordinarie corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo, tra uomo e universo. Un invito a ricercare il senso misterioso della bellezza del cielo stellato, scintilla del divino, che è sopra e dentro di noi, che ci unisce e ci rende fratelli e uomini uguali”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.