Absentia, la mostra personale di Claudio Magrassi a Galleria Triphè
Last Updated on 30/09/2019
Aprirà il 3 ottobre, presso Galleria Triphè, a Roma, la mostra personale di Claudio Magrassi, visitabile sino al 31 dicembre

Aprirà il 3 ottobre, presso Galleria Triphè, in via delle Fosse di Castello 2, a Roma, la mostra personale di Claudio Magrassi. Visitabile sino al 31 dicembre, l’esposizione riesce, quasi magicamente, ad immergere l’osservatore in un mondo sospeso tra il reale ed un apparente immaginifico dalle dimensioni cosmiche. In una diomensione dove “tutto è e non è allo stesso tempo”. Perché, come dice Magrassi, “l’Absentia non è una vera e propria assenza, ma deve esser concepita come una continua presenza.”
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Le opere in mostra
Il significante che sottende alle opere di questo artista è impegnativo, quasi criptico, ma dall’indubbio fascino. Anche se inquietante e poco leggibile ad un primo e superficiale impatto. Siamo in presenza, infatti, di opere talmente avvolgenti ed immersive che sembrano quasi voler strappare l’osservatore da una posizione visivamente statica per immergerlo, quasi con forza, in un “mondo altro”. Figure e simboli, apparentemente distanti, si fondono, infatti, in una sorta di gioco ermeneutico che apre la mente a scenari, i più diversi, ma anche i più possibili.
La mission di Magrassi
L’artista riesce con grande maestria a comporre un puzzle dal respiro contenutistico non comune e che, grazie anche ad un eccellente uso dei colori e delle tecniche pittoriche, riesce ad immergere l’osservatore in quel “mondo altro” così da renderlo, inconsapevolmente, quasi regista, esso stesso, della scena. I tanti corpi ed i tanti simboli sono immersi in una amalgama di colori volutamente stesi in una scala dalle tinte sì cupe ma capaci, proprio per questo, di trasformare i punti luce sapientemente posizionati in vere e proprie vie di fuga verso “il mondo altro”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.