Cercando l’eternità, Wang Hongliang ed Hendrik Christian Andersen a confronto
Da domenica 20 ottobre, sino al 19 gennaio 2019, sarà possibile visitare, presso il Museo Hendrik Christian Andersen, la mostra Wang Hongliang. Cercando l’eternità, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini

Da domenica 20 ottobre, sino al 19 gennaio 2019, sarà possibile visitare, presso il Museo Hendrik Christian Andersen, in via Pasquale Stanislao Mancini, 20, la mostra Wang Hongliang. Cercando l’eternità, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini.
Le opere in mostra
Wang Hongliang è stato protagonista della generazione degli artisti emersi negli anni Novanta. Ed ha contribuito fortemente al rinnovamento dell’arte cinese dell’ultimo ventennio. Lontani nel tempo e nello spazio, due scultori come Hendrik Christian Andersen e Wang Hongliang in realtà hanno diversi punti in comune. Innanzitutto una ricerca figurativa sulla centralità del corpo umano. Ma anche il culto del pacifismo e la tutela di valori morali e affettivi. Oltre che un’indiscutibile sapienza tecnica.
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Hendrik Christian Andersen e Wang Hongliang a confronto
Il dialogo ideale fra questi due artisti sembra inserirsi pienamente nella vocazione internazionalista e pacifista di Andersen che ha aperto la strada all’idea di una comunicazione allargata, transculturale e transnazionale, soprattutto con la progettazione di una “Città mondiale” (“The World Communication Centre”), come grande laboratorio internazionale di idee nel campo delle arti, delle scienze, della filosofia e della cultura fisica. Con le opere esposte al Museo Andersen Wang Hongliang fa compiere al visitatore un viaggio al centro dell’uomo e della storia culturale oltre che spirituale del suo paese dando vita anche ad una riflessione sulla profondità immemorabile eppur attualissima della scultura e con essa della tradizione.
Le opere in mostra
Ecco allora la Cina imperiale con l’Imperatore Wu, quella filosofica e spirituale con Laozi e Confucio, quella rivoluzionaria e politica con Maozedong e poi il popolo, gli operai, i lavoratori, un uomo in trench, due malinconiche figure di donne. Né vanno dimenticate le opere su carta, connotate da una notevole raffinatezza abbinata ad una poetica intensità evocativa.
Tutte le sue opere sono caratterizzate dalla compostezza, da una solenne austerità, dalla “gravità” nel duplice senso morale e fisico, per una permanenza responsabile nel mondo. Pur così lontani l’uno dall’altro, sia Hendrik Christian Andersen che Wang Hongliang danno forza alla centralità del corpo e della figura evidente nelle loro sculture con una linfa utopica che quasi le colloca in una dimensione senza tempo.
Chi è l’artista
E’ scultore e professore di Scultura presso l’Accademia di Arti e Design dell’Università Tsinghua di Pechino. Nonché membro dell’Associazione Nazionale degli Artisti Cinesi. Da diverso tempo effettua ricerche e sperimentazioni sulla scultura figurativa senza tralasciare l’ambito dell’arte astratta. Nei suoi ultimi lavori si è dedicato alla scultura di soggetto storico.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.