Essere (ancora) John Makovich – il capolavoro di Jonze compie 20 anni
Il 2 dicembre 1999 arrivava nelle sale italiane Essere John Malkovich, l’esordio cinematografico di Spike Jonze e Charlie Kaufman.

Quando Essere John Malkovich arrivò nelle sale italiane venti anni fa, Spike Jonze era un regista di videoclip senza nessuna esperienza col grande schermo e Charlie Kaufman era uno sceneggiatore sconosciuto. A distanza di due decadi entrambi sono acclamati autori e il loro film d’esordio è rimasto nel cuore di ogni cinefilo degno di questo nome.
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Il settimo piano e mezzo
Craig, burattinaio fallito e depresso, trova lavoro come archivista per una strana compagnia. Un giorno, per caso, scopre in un ufficio del settimo piano e mezzo (…) una porticina che conduce nella mente e nel corpo dell’attore John Malkovich. Inizia così una storia di intrighi, intrecci, triangoli (a volte quadrati) amorosi, picchi di voyeurismo e egomania, esperienze allucinanti e sogni di immortalità. Film assolutamente innovativo, che corre tra il thriller, la fantascienza e la commedia grottesca, Essere John Malkovich ebbe un grande successo di critica e presto divenne un film di culto. Regia e sceneggiatura ottennero anche due meritatissime nomination agli Oscar, ma quell’anno la pioggia di petali rossi di American Beauty spazzò via la concorrenza.
Premiata ditta Jonze & Kaufman
Le complesse, contorte e visionarie sceneggiature di Charlie Kaufman sono molto difficili da dipanare sullo schermo, e non è un caso che gli unici registi con cui l’autore abbia mai collaborato siano Spike Jonze e Michel Gondry. Entrambi provenienti dal mondo dei videoclip, Jonze e Gondry hanno in comune una grande padronanza dell’immagine in movimento, ma anche e soprattutto il dono di pensare fuori dagli schemi e riuscire a rappresentare, ognuno a modo proprio, il sogno, l’assurdo, il paradosso.
Nel 2002 Jonze presenta il suo secondo film: Il Ladro di orchidee. Anche per questa pellicola lo sceneggiatore è Charlie Kaufman, che però stavolta, in un un doppio avvitamento meta-cinematografico, diventa anche protagonista della storia. Al centro della trama c’è infatti lo stesso Kaufman (Nicolas Cage) e le sue vicissitudini personali e professionali durante le riprese di Essere John Malkovich.
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Mio padre è Andrej Tarkovskij, mia madre è Sarah Connor. Onnivora di cinema, ho imparato a memoria IMDB. Vorrei vivere dentro “L’Eglise d’Auvers-sur-Oise” di Van Gogh, essere fotografata da Diane Arbus e scolpita da Canova. Vorrei che Hemingway scrivesse di me, che Hendrix mi dedicasse una canzone e che Renzo Piano mi intitolasse un grattacielo. Per quest’ultimo sono ancora in tempo.