La Pala dei Decemviri di Perugino in mostra nella Pinacoteca Vaticana
Last Updated on 10/02/2020
Ricomposta, eccezionalmente e temporaneamente, la Pala dei Decemviri di Pietro Perugino, in mostra nella Pinacoteca Vaticana, sino al 30 aprile 2020.

Ricomposta, eccezionalmente e temporaneamente, la Pala dei Decemviri di Pietro Perugino, in mostra nella Pinacoteca Vaticana. Ma solo sino al 30 aprile 2020.
Un’occasione imperdibile, nata dalla felice e proficua collaborazione tra i Musei del Papa e la Galleria Nazionale dell’Umbria, per ammirare anche la ricomposizione della celebre Pala del maestro umbro: la tavola con la Madonna in trono col Bambino e Santi dei Musei Vaticani reinserita nella sua splendida cornice originale e riunita alla cimasa raffigurante il Cristo in pietà del museo perugino.
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L’opera in mostra
I due dipinti, realizzati nel 1495 per la Cappella del Palazzo dei Priori di Perugia, furono separati nel 1797, in seguito alle requisizioni francesi che portarono a Parigi la sola grande tavola. Cornice e cimasa furono invece lasciate nel Palazzo. Dopo la caduta di Napoleone, la tavola non fu restituita a Perugia. E, per disposizione di Pio VII, entrò a far parte della Pinacoteca Vaticana. L’anno delle celebrazioni di Raffaello per il suo cinquecentenario della morte si apre quindi in Vaticano con la ricostruzione di una delle opere più significative del suo maestro, Pietro Vannucci detto il Perugino.
Orari, costi e indirizzo
Luogo: Musei Vaticani – Pinacoteca Vaticana.
Indirizzo: Viale Vaticano snc, Roma.
Date: sino al 30 aprile 2020.
Orari: Dal lunedì al sabato 9-18 (ultimo ingresso h. 16.00). Ogni ultima domenica del mese h 9-14 (ultimo ingresso h. 12.30).
Ingresso: intero euro 17, ridotto euro 8. Più 4 euro con prenotazione salta fila.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.