Il convento di Trinità dei Monti, un prezioso scrigno di arte e scienza
Last Updated on 28/02/2020
Oltre la canonica passeggiata romana di piazza di Spagna, un mondo misterioso e affascinante, quello del Convento di Trinità dei Monti, tra anamorfosi e complessi strumenti astronomici

Oltre la canonica passeggiata romana di piazza di Spagna, un mondo misterioso e affascinante: quello del convento di Trinità dei Monti, tra anamorfosi e complessi strumenti astronomici
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La storia e la descrizione dell’edificio
Realizzato tra il 1530 e il 1570 accanto alla chiesa francofona di Trinità dei Monti, il convento omonimo ospita la Comunità del Sacro Cuore e della Fraternità Monastica di Gerusalemme. Sorse per volere del re di Francia Carlo VIII, affinché ospitasse i Padri Minimi di S. Francesco di Paola (1416 -1507).
Il chiostro
Il chiostro dell’edificio presenta delle lunette raffiguranti i ritratti dei sovrani francesi nonché le storie del succitato santo calabrese.

Il refettorio
Il refettorio, invece, fu dipinto da Andrea del Pozzo nel 1694 e spicca per i suoi straordinari effetti prospettici. D’altronde la magistrale bravura dell’artista raggiunge l’apice della celebrità con gli affreschi in Sant’Ignazio di Loyola, vanto e trionfo dell’ordine Gesuita.
Incorniciata da una finzione architettonica, spicca la scena evangelica delle nozze di Cana. Sulla parete opposta a quella con le finestre gli sposi; sull’asse centrale Gesù Cristo che compie il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. Sul lato dell’entrata l’orchestra.
Sopra la porta, Luigi XIV presiede ad una Corte composta dal Gran Delfino e da tre nipoti. Sulla volta, scene riguardanti la fondazione del Convento e gli atti dei papi che ne destinarono l’uso ai Minimi francesi. Importanti anche i medaglioni con le immagini dei sovrani francesi reputati santi: San Luigi, Carlo Magno, Roberto il Pio e Gontran, Principe Borgognone. Infine, le personificazioni di tre glorie: la Santa Trinità, San Francesco di Paola, fondatore dell’ordine dei Minimi, e San Francesco di Sales, canonizzato per intercessione dei frati della Trinità dei Monti.

Le anamorfosi
Altrettanto degne di interesse, sebbene poco conosciute, sono le anamorfosi eseguite dai Padri Minimi Emmanuel Maignan (1601-1676) e Jean François Nicéron (1613-1646). L’anamorfosi è una tecnica di arti visive basata sull’adozione di una prospettiva diversa da quella centrale, leggibile solamente da un determinato punto di vista.
In questo caso, le anamorfosi ornano il corridoio est ed ovest del primo piano della struttura. Quella giunta in condizione migliori, ad ovest, risale al 1642; suo autore è Maignan, un tolosano che fu teologo, scienziato e attento studioso di gnomonica. A Roma dal 1636, egli intraprese l’insegnamento della matematica presso il convento dei Minimi. La sua opera raffigura un paesaggio marittimo sul quale spicca un’imbarcazione a vele spiegate in rotta verso un porto. In lontananza l’evento taumaturgico dell’attraversamento di S. Francesco dello stretto di Messina grazie al suo mantello. Osservando il paesaggio trasversalmente, tuttavia, ciò che poteva sembrare un paesaggio acquista una nuova sembianza: il grande San Francesco da Paola in preghiera. La ieratica immagine si contraddistingue per il suo intenso dinamismo. Oltretutto l’anamorfosi di Maignan è palindroma, ovvero leggibile da entrambi i lati del corridoio.
Ad est, invece, il San Giovanni Evangelista che scrive l’Apocalisse sull’isola di Patmos, di Nicéron. Il dipinto murario è stato celato per due secoli da uno spesso strato di calce, voluto per motivi igienico-sanitari durante il periodo di occupazione borbonica. Solo un accurato restauro del 2009 lo ha sottratto all’oblìo cui sembrava destinato.

L’astrolabio
Tra le due anamorfosi spicca un complesso astrolabio catottrico. Si tratta di un orologio solare avente per stilo uno specchio, disposto orizzontalmente sul davanzale di una finestra. Qui è inoltre presente una coppa d’acqua. Il raggio di luce battente sul liquido si riflette sui muri e sulla volta, su cui sono dipinte traiettorie corredate da simboli, segni zodiacali e diverse graduazioni inerenti le coordinate solari, rendendo così visibili le posizioni e i tragitti apparenti della stella madre del sistema planetario. Tra le linee orarie del tempo solare, vero e locale, Padre Maignan ha scritto i nomi delle città e dei paesi del mondo in cui era mezzogiorno a seconda di quando la traccia luminosa toccava la loro posizione tra gli angoli orari. Ragioni, queste, che hanno fatto per secoli, dei Minimi, un punto di riferimento della vita scientifico-culturale europea.
Informazioni, prenotazioni e biglietti
Luogo: Convento di Trinità dei Monti
Indirizzo: Piazza della Trinità dei Monti 3, Roma.
Orari delle visite: Il secondo e quarto mercoledì del mese: 17:00. Il sabato: 9:30 e 11:00.
Prenotazioni visite: La prenotazione è obbligatoria, la richiesta deve essere fata esclusivamente per email, entro lunedì per il mercoledì ed entro giovedì per il sabato. Mail: secretariat.tdm@emmanuelco.org.
Biglietti: intero: 12€. Ridotto: 6€ (studenti, giovani tra 12 e 18 anni, sacerdoti e religiosi). Gratis per i bambini sotto i 12 anni.
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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.
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