La piccola Londra, un’oasi british a Roma
Last Updated on 17/01/2020
Nel quartiere Flaminio, una via privata si svela in tutto il suo fascino inglese al visitatore: alla scoperta della piccola Londra romana

L’avventore che capita in via Bernardo Celentano rimane sicuramente sorpreso dall’atmosfera che qui si respira: una schiera di case basse, ordinate, strette e di colori differenti e armonici tra di loro, con portoni decorati, scalini e giardini curati riportano alla mente le zone silenziose e residenziali della capitale del Regno Unito. Uno skyline che si aggiunge alle mille sfaccettature che assume l’Urbe, insolito agli occhi non solo del turista, ma anche del cittadino romano.
Questa porzione urbana, tra la via Flaminia e via del Vignola, è l’ideale per staccare dal ritmo frenetico e chiassoso del centro. Le cassette postali, i vasi di fiori, i colori, tra cui il tipico “verde inglese” delle inferriate, dei portoni e delle tettoie sono quegli elementi tipici delle abitazioni della mid-class di Notting Hill.
La storia de “La piccola Londra”
A concepire questo complesso fu l’architetto Quadrio Pirani, nel primo Novecento. Esso fu destinato ai burocrati e agli alti impiegati del settore politico e amministrativo capitolino. Pirani non era un nome nuovo dell’urbanistica romana, avendo già realizzato altri quartieri nella Capitale, tuttavia il progetto di via B. Celentano risulta sicuramente il più caratteristico. L’idea di dar vita ad un complesso che richiamasse il garbato ordine dei quartieri residenziali londinesi fu portato perfettamente a compimento.
Le idee del sindaco anglo-italiano Ernesto Nathan
Questa strada non è altro che un esempio di quanto caldeggiava il sindaco anglo-italiano Ernesto Nathan. Eletto nel 1909, egli, conscio del potenziale immenso di Roma, aveva intenzione di rimetterla in pari con il livello delle grandi capitali europee in quanto a organizzazione e decoro. Fu così che fece approvare un piano regolatore ben preciso: le costruzioni potevano avere un’altezza massima di 24 metri, con villette di non oltre due piani (tutte con cancelletto in ferro). Sfortunatamente, i progetti di Nathan rimasero in nuce.
La “Piccola Londra” ha un’estensione di 200 mt, tutti pavimentati con sampietrini. Vi si accede tramite due cancelli, il primo in via Flaminia, al civico 287, e il secondo in viale del Vignola. Come si addice allo stile “Old England”, alla fine della strada è presente un grazioso locale in cui poter sorseggiare il tè.
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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.
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