I capolavori di Roma: la statua equestre di Marco Aurelio
Il monumento equestre dedicato all’imperatore Marco Aurelio, uno dei principali simboli romani, risale al periodo compreso tra il 161 e il 180 d.C. Rimane ancora ignoto, invece, il luogo esatto della sua collocazione originaria…

La statua equestre di Marco Aurelio, uno dei principali simboli romani, è una scultura bronzea dorata raffigurante l’imperatore Marco Aurelio a cavallo, collocata nel XVI secolo nella piazza del Campidoglio a Roma, per poi essere sostituita da una copia. L’originale di questa statua è custodito nel prospiciente Palazzo dei Conservatori.

Le origini del monumento
Il monumento equestre dedicato all’imperatore Marco Aurelio risale al periodo compreso tra il 161 e il 180 d.C. Sebbene non si trovino menzioni nelle fonti letterarie antiche, è probabile che sia stato innalzato nel 176 d.C., insieme ad altri onori tributatigli in occasione del trionfo sulle popolazioni germaniche, o nel 180 d.C., subito dopo la morte.
Invece sulla sua originaria collocazione ci sono varie ipotesi. La più credibile, però, è che sia stata eretta per una dedica pubblica. E che, pertanto, i luoghi di collocazione originaria più probabili fossero il Foro Romano o Piazza Colonna, la piazza con il tempio dinastico che circondava la Colonna Antonina.
Il mistero delle statue equestri scomparse
Si tratta dell’unica statua equestre di epoca classica giunta integra a noi, nonostante questa tipologia di scultura allora fosse particolarmente frequente. Le descrizioni tardo imperiali delle regioni della città, infatti, ne contano circa ventidue, definite equi magni, ossia maggiori del vero, analogamente al monumento di Marco Aurelio. Era l’11 aprile 1990 quando, dopo vari “traslochi” e restauri, il monumento tornò in Campidoglio, esattamente nel cortile del Museo Capitolino. Fu deciso, infine, di predisporre una copia dell’originale.
Appassionati di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.