Recovery, Premier Conte: “Non indugiare oltre. Sul turismo investire di più”
Last Updated on 05/02/2021
“Non possiamo permetterci di ritardare. Per questo ho invitato tutte le delegazioni di maggioranza ad affrettare l’esame della documentazione e ritrovarci già tra Santo Stefano e Capodanno per trovare la necessaria sintesi”. Lo ha detto, in merito al Recovery Fund, il premier Giuseppe Conte nel corso dell’intervista a Porta a Porta andata in onda ieri sera.

“Non possiamo permetterci di ritardare. Per questo ho invitato tutte le delegazioni di maggioranza ad affrettare l’esame della documentazione e ritrovarci già tra Santo Stefano e Capodanno per trovare la necessaria sintesi. Dobbiamo andare avanti e non dobbiamo indugiare oltre. Ora dobbiamo correre e ci deve essere la sintesi finale”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’intervista a Porta a Porta andata in onda ieri sera.
Recovery: “Nove miliardi? Molti progetti sono trasversali”
“Avremo migliaia e migliaia di cantieri, pensare che non ci sia una struttura di monitoraggio che dialoga con le strutture, che monitori e coordini tutto questo, è impensabile. L’Europa vuole un soggetto responsabile, io non voglio, per questo abbiamo previsto i ministri di spesa responsabili”. Poi prosegue: “Negli incontri fatti in maggioranza” sul ‘Recovery plan’ “abbiamo discusso dei finanziamenti per la Salute. Nove miliardi? Molti progetti sono trasversali” sottolinea ancora il pre,ier spiegando che ci sono almeno “15-16 miliardi di partenza” dedicati alla sanità. “E io sono disponibile a rinforzare anche gli investimenti”.
“Sul turismo investire di più”
“Quando leggiamo le proposte, è tutta da discutere. Io stesso mi riservo di fare proposte di modifica. È una bozza di lavoro su cui trovare una sintesi. Ci sono attualmente delle poste che non soddisfano completamente anche me, sul turismo dobbiamo certamente fare di più, considerando che alcune misure di sostegno al reddito prevedono aiuti per il comparto”, spiega Conte.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.