Sebastião Salgado, sette fotografie del fotoreporter umanista
Il fotoreporter umanista Sebastião Salgado (Aimorés, 8 febbraio 1944) è uno tra i più grandi fotografi dei nostri tempi. Per il World Press Photo è stato «più volte candidato al premio di fotografo dell’anno»...

Fotoreporter umanista, Sebastião Ribeiro Salgado Júnior (Aimorés, 8 febbraio 1944) è considerato uno tra i più grandi fotografi dei nostri tempi e per il World Press Photo è stato «più volte candidato al premio di fotografo dell’anno».
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Il fotografo che studiò economia
Il fotografo brasiliano con studi di economia alle spalle, Salgado approda tardi nel mondo della fotografia. Le sue opere si ispirano a quelle dei maestri europei, filtrate però dall’eredità culturale sudamericana. Raccontano tematiche scottanti, come i diritti dei lavoratori, la povertà e gli effetti distruttivi dell’economia di mercato nei Paesi in via di sviluppo.
La miniera d’oro della Serra Pelada, in Brasile
Una delle sue raccolte più famose è ambientata nella miniera d’oro della Serra Pelada, in Brasile, e dove migliaia di persone, giunte da tutto il mondo a causa della presenza di filamenti auriferi nel terreno, sono ritratte mentre si arrampicano fuori da un’enorme cava su primitive scale a pioli, costretti, da nessuno se non dalla propria dipendenza nei confronti dell’oro, a caricare sacchi di fango che potrebbero contenere tracce del metallo.
Le macchine Leica e lo sbiancante
Salgado scattava nel modo tradizionale, usando pellicola fotografica in bianco e nero e una fotocamera da 35 mm. Preferiva le macchine Leica, in virtù della qualità dei loro obiettivi. Particolarmente attento alla resa dei toni della stampa finale, Salgado applica uno sbiancante con un pennello per ridurre le ombre troppo intense.
All’inizio della realizzazione del progetto Genesis, inoltre, egli ha calcolato che avrebbe dovuto girare il mondo con 600 rullini di formato 220, con un peso di 30 chili circa di pellicola. Ma con le misure di sicurezza degli aeroporti successivi agli attentati dell’11 settembre, le pellicole avrebbero dovuto attraversare più volte i rilevatori a raggi X. Per tale motivo, il fotografo ha deciso di utilizzare una Canon 1Ds Mark III, da 21 megapixel. La mostra che ne è risultata, Genesi, è stata esposta in varie città del mondo, fra cui, per l’Italia, Roma, Napoli, Milano, Genova, Forlì.
Sette fotografie di Sebastião Salgado, tra le più belle e significative
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.