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I tesori di Damien Hirst alla Galleria Borghese di Roma

La Galleria Borghese aprirà martedì 8 giugno una nuova mostra di Damien Hirst a cura di Anna Coliva e Mario Codognato. Oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable saranno esposte in tutte le sale del museo affiancando i capolavori antichi e comprenderanno sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite.

La Galleria Borghese aprirà martedì 8 giugno una nuova mostra di Damien Hirst a cura di Anna Coliva e Mario Codognato. Oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable saranno esposte in tutte le sale del museo affiancando i capolavori antichi e comprenderanno sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite.

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Le opere in mostra

Anche i dipinti di Hirst Colour Space, in Italia per la prima volta, saranno allestiti all’interno della collezione permanente. Mentre la sua scultura colossale, Hydra and Kali, sarà nello spazio esterno del Giardino Segreto dell’Uccelliera. Il progetto è stato reso possibile grazie al generoso supporto di Prada, che indaga gli ambiti di ricerca come l’arte, l’architettura, la filosofia, la letteratura con l’obiettivo di elaborare linguaggi e progetti innovativi. In un continuo dialogo con gli scenari più ampi della contemporaneità.

Le opere di Hirst saranno presentate nella Galleria Borghese, un museo con una superba collezione di capolavori della statuaria romana classica, della pittura italiana del Rinascimento e di quella del Seicento, e le più importanti sculture di Bernini e Canova. Nello stesso tempo, e questa è la sua unicità, è un luogo che possiede una ricca e originale decorazione fatta da una varietà di materiali e colori: marmi, stucchi, mosaici.

La mostra presenterà anche un gruppo di dipinti dalla serie di Hirst del 2016 intitolata Colour Space

I lavori di Daniel Hirst completeranno la molteplicità di invenzioni e tecniche presenti nella collezione museale. E mostrano l’incredibile abilità dell’artista di unire concetti e narrazioni con l’eccezionale capacità necessaria a creare queste complesse opere. La mostra presenterà anche un gruppo di dipinti dalla serie di Hirst del 2016 intitolata Colour Space, che costituisce sia uno sviluppo degli Spot Paintings sia una rivisitazione della prima opera di quella serie in cui le macchie erano dipinte liberamente. Colour Space vede l’infiltrazione, nelle parole di Hirst, di “elementi umani”. Queste opere sono come “cellule al microscopio”. Rompono l’idea di una immagine unificata, fluttuano nello spazio, scontrandosi e fondendosi l’una nell’altra, con un senso di movimento che contraddice la stasi della tela.

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