Crisi dei cinema: chiude a Roma il Roxy, a rischio l’Admiral, in stand-by troppe sale
Si conclude, forse per sempre, la storia del cinema Roxy, nel quartiere Parioli di Roma, con i suoi circa cinquant’anni di attività (non continuativa). Ma anche l’Admiral, si vocifera, potrebbe non riaprire più...

Si conclude, forse per sempre, la storia del cinema Roxy, nel quartiere Parioli, con i suoi circa cinquant’anni di attività (non continuativa). I suoi gestori, infatti, pensano che da un punto di vista economico non sia più conveniente riaprire. Un discorso analogo potrebbe però portare alla chiusura tante altre sale romane. Nel caso del Barberini e del Mignon la mancata riapertura è dovuta al protrarsi dei lavori di ristrutturazione.
Nella maggior parte dei casi, però, le “pause” sono determinate dalla riduzione, a causa della pandemia, della capienza al 50% dei posti disponibili. Alcuni esercenti temono infatti che, con gli ingressi contingentati, i ricavi finiscano per essere inferiori alle spese. Ad oggi rimangono ancora chiusi Ambassade, Antares, Broadway, Europa, Doria, Savoy, Trianon, Roxy. Mentre l’Admiral, si vocifera, potrebbe non riaprire più.
La storia del Roxy
Sorto nel 1955, il cinema Roxy ha regolarmente funzionato fino al 1978, quando fu trasformato nella discoteca Much More, rimasta attiva per sei anni. L’attività cinematografica è poi ripartita nel 1999 grazie alla società Star Edizione Cinematografiche, che l’ha trasformato in una multisala di quattro schermi, proprio negli anni in cui una serie di cinema storici, quali Embassy, Holiday, Rouge et Noir, Capitol, Empire, andavano sparendo.
Gli altri spazi chiusi negli ultimi anni
Prima della pandemia avevano già abbassato definitivamente le saracinesche l’Empire di viale Regina Margherita, l’Holiday di largo Benedetto Marcello e l’Embassy in via Stoppani.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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