“Ezio Bosso – Le cose che restano”, il docufilm nei cinema da oggi a mercoledì
Applaudito all’ultima Mostra di Venezia, arriva dal 4 al 6 ottobre in sala con Nexo Digital “Ezio Bosso – Le cose che restano”: un documentario musicale commovente e appassionato. Come la sua musica, con la sua musica.

Applaudito all’ultima Mostra di Venezia, in anteprima fuori concorso, arriva dal 4 al 6 ottobre in sala con Nexo Digital “Ezio Bosso – Le cose che restano”. Il film, prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film con Rai Cinema, è un documentario musicale commovente e appassionato. Come la sua musica,con la sua musica.
La trama del film
104 minuti in cui l’arte di questo musicista, scomparso il 14 maggio 2020 a 48 anni per l’aggravarsi della malattia neurodegenerativa da cui era affetto dal 2011, si ascolta nella sua completezza di sinfonie, composizioni, colonne sonore e testimonianze di tanti amici, familiari e collaboratori. Nel film c’è tutto il suo mondo: gli inizi, il contrabbasso, il jazz, il teatro, il pianoforte e le orchestre dirette, inclusa poi la fase popolare, legata alla partecipazione nel 2016 al Festival di Sanremo.
La carriera di Ezio
Nato a Torino il 13 settembre 1971, Bosso si era avvicinato alla musica quando aveva appena quattro anni. Ma è stato l’incontro con il maestro Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica. Lui lo indirizzò a studiare composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna. Dal 1985 al 1988 è stato anche bassista del gruppo ska Statuto con il soprannome di Xico, prima di dedicarsi alla musica classica.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.