L’industria italiana dell’arte genera 1,46 miliardi di euro
Last Updated on 12/11/2021
È di 1,46 miliardi di euro il volume d’affari che l’industria dell’arte genera in Italia, con un impatto complessivo economico sul Paese di 3,78 miliardi di indotto. Invece, sul piano europeo, l’Italia rappresenta il 2% del mercato rispetto alle vendite a valore delle opere d’arte…

È di 1,46 miliardi di euro il volume d’affari che l’industria dell’arte genera in Italia, per un impatto complessivo economico sul Paese di 3,78 mld di indotto. Lo rivela la ricerca “Arte: Il valore dell’industry in Italia”, la prima con focus sul settore, realizzata dall’Osservatorio Nomisma, promossa dal Gruppo Apollo, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo.
Sul piano europeo, l’Italia rappresenta il 2% del mercato rispetto alle vendite a valore delle opere d’arte
Il comparto da lavoro a circa 36 mila addetti nell’intera filiera produttiva. Invece, sul piano europeo, l’Italia rappresenta il 2% del mercato rispetto alle vendite a valore delle opere d’arte. Quota che sale al 6% con l’uscita di UK dall’Ue, con circa 4mila tra gallerie d’arte moderna e contemporanea, antiquari e case d’asta. Secondo il rapporto, per ogni euro di giro d’affari nel mercato dell’arte in Italia, se ne generano complessivamente 2,60. Nel 2019, il fatturato di case d’asta, gallerie, antiquari e mercanti d’arte ha raggiunto quota 1,04 miliardi di euro. Cui si aggiungono 420 milioni di euro derivanti da logistica, pubblicazioni, assicurazioni, fiere, istruzione e restauratori.
Nel 2021 il 40% ha avuto bisogno di credito per proseguire l’attività
Se lockdown e chiusure hanno ovviamente segnato le imprese del settore (nel 2021 il 40% ha avuto bisogno di credito per proseguire l’attività), a essere colpiti sono soprattutto la logistica dell’arte (segmento da 70 milioni di euro nel 2019 che nel 2020 ha sofferto un crollo del 70%-90%) e delle fiere, il cui indotto diretto contava in 68,1 milioni di euro nell’era pre-Covid.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.