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Online la mappa interattiva dei monumenti femminili italiani: sono solo 148

Dall’indagine emerge non solo il numero ridotto di monumenti femminili, ma anche che la netta maggioranza siano realizzate da artisti uomini. Inoltre l’immagine della donna proposta spesso sia conforme a stereotipi femminili che la vogliono giovane e sensuale…

E’ online la mappa dei monumenti femminili italiani curata dall’Associazione Mi Riconosci. La mappa nasce a seguito dell’indagine sulla presenza femminile nelle statue pubbliche nel nostro Paese, i cui risultati sono stati pubblicati online a fine ottobre. La ricerca è stata condotta dall’associazione tra settembre e ottobre 2021.

La mappa riporta la georeferenziazione di monumenti femminili dedicati a donne, reali e di fantasia

Questa si configura come uno strumento aggiuntivo, più completo, contenente tutti i dati raccolti dall’associazione. Riporta la georeferenziazione di statue pubbliche dedicate a donne realmente vissute, a figure anonime collettive (come la partigiana o la mondina) e a figure letterarie o leggendarie. Trovano spazio anche alcune opere dedicate alla donna in generale o a tematiche ricondotte dal monumento alla sfera femminile.

Sono invece escluse le allegorie (come la Patria e la Vittoria), le figure mitologiche, le Madonne

Sono invece escluse le allegorie (come la Patria e la Vittoria), le figure mitologiche, le Madonne. Per ogni monumento è indicato titolo, luogo, autore e anno di inaugurazione. La mappa permetterà a tutti i ricercatori, gli studiosi, i giornalisti, le amministrazioni o semplicemente ai curiosi, di usufruire di questi dati gratuitamente e sarà in costante aggiornamento sul sito dell’associazione, in base alle segnalazioni man mano raccolte.

La netta maggioranza di queste opere sono realizzate da artisti uomini e conformi a stereotipi femminili che la vogliono giovane e sensuale

Mi Riconosci consiglia di leggere e consultare la mappa insieme all’analisi dei risultati dell’indagine, dalla quale emerge non solo il numero ridotto di monumenti e femminili, ma anche che la netta maggioranza di queste opere siano realizzate da artisti uomini e che l’immagine della donna proposta spesso sia conforme a stereotipi femminili che la vogliono giovane e sensuale, o dedita alla cura di uomini e bambini. Inoltre, più di metà dei monumenti individuati sono stati eretti dopo il 2000.

Nelle maggiori città italiane i monumenti dedicati a donne sono pressoché assenti

Nelle maggiori città italiane i monumenti dedicati a donne sono pressoché assenti: mettendo insieme Roma, Napoli, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Bari, Palermo, Cagliari e Venezia, arriviamo a un totale di 20 di cui solo 8 sono vere e proprie statue o monumenti figurati. Dei 148 monumenti e statue censiti, solo il 36% è collocato in una piazza; il restante si trova agli incroci o ai lati di strade, nonché in parchi. Di queste 148 opere, il 14% sono busti, il 4% fontane, il 2% gruppi che vedono anche la presenza di uomini o bambini. 

Molto poche sono le donne ricordate per meriti che non includano il sacrificio o la cura

Dai dati si deduce che molto poche sono le donne ricordate per meriti che non includano il sacrificio o la cura. I monumenti dedicati a donne realmente vissute in Italia sono pochissimi: Grazia Deledda, Maria Montessori, suor Maria De Mattias, mancano figure come Elsa Morante o Ada Rossi, Gaetana Agnesi o Trotula de Ruggiero. Su 148 opere censite, ben 60 sono figure anonime collettive: di queste il 12,5% rappresenta partigiane, mentre il 70% professioni particolarmente faticose sul piano fisico, come mondine o lavandaie. Nessun monumento ricorda, ad esempio, le levatrici, le impiegate o le scienziate.

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