“Icons of Light”, la videoarte di Bill Viola a Palazzo Bonaparte
Apre domani “Bill Viola. Icons of Light”, la nuova mostra di Palazzo Bonaparte che renderà omaggio al più grande artista della videoarte dagli anni Settanta a oggi. Visitabile sino al 26 giugno 2022…

Apre domani “Bill Viola. Icons of Light”, la nuova mostra di Palazzo Bonaparte che renderà omaggio al più grande artista della videoarte dagli anni Settanta a oggi. Visitabile sino al 26 giugno 2022.
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Quarant’anni di lavoro in 15 lavori
Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, si raccontano quarant’anni di lavoro attraverso un’accurata selezione di 15 lavori. Il percorso inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014). Presenti anche capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).
Le opere in mostra
I lavori di Bill Viola si dispiegano in un percorso espositivo unico, in aperto dialogo con lo spazio, rileggendolo, e riproponendolo da una prospettiva nuova. Così come gli stessi video dell’artista vengono qui riletti e reinterpretati dalla dimensione spaziale che questi prendono. Un gioco di passati ricostruiti e futuri anticipati, di temporalità espanse, grazie al lavoro particolare di Viola già concepito come un lavoro all’interno dell’immagine (il video in sé) ma anche esterno (il video come medium ibrido e come apertura al dialogo con lo spazio in cui è installato).
Un percorso immersivo per stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte
Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall’atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte. Un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all’ingresso.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.