Un borghese piccolo piccolo, la recensione del libro di Vincenzo Cerami
Uscito nel 1976, pubblicato da Garzanti 46 anni dopo in una nuova edizione tascabile con una apprezzabile prefazione di Nicola Lagioia, “Un borghese piccolo piccolo” è un romanzo breve e costituisce il libro d’esordio dello scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami

Uscito nel 1976, pubblicato da Garzanti 46 anni dopo in una nuova edizione tascabile con una apprezzabile prefazione di Nicola Lagioia, “Un borghese piccolo piccolo” è un romanzo breve e costituisce il libro d’esordio dello scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami.
Leggi gli altri articoli letterari di Uozzart.com
La trama del libro
Definito da Pier Paolo Pasolini «Un bellissimo romanzo neocrepuscolare, atroce», il libro di Cerami racconta la crudele, sanguinosa vicenda di Mario Vivaldi, impiegato di un ministero romano che, nell’Italia spietata post-boom economico, tenta di farsi largo nel mondo tra sotterfugi e piccole furbizie, ed è pronto a tutto pur di garantire al figlio quel benessere che lui ha potuto solo sfiorare.
L’autore punta la sua lente di ingrandimento – sono parole di Italo Calvino – sulla «bruttezza senza riscatto che regna nel cuore del nostro consorzio civile, ma anche sulla tenace rabbia di vivere che persiste in fondo a un desolato svuotamento di ragioni vitali».
Una storia di vittime e nello stesso tempo di mostri
Diventato a un anno dalla pubblicazione un celebre film di Mario Monicelli con Alberto Sordi, “Un borghese piccolo piccolo” è una storia di vittime e nello stesso tempo di mostri, in una Roma inedita che, con la sua ferocia, non lascia scampo al lettore.
Personalmente ho visto prima il film di Monicelli, avvicinandomi alla lettura del romanzo da cui è stato tratto, soltanto in questi giorni. Leggerlo è stato come proiettare nella mia mente quelle immagini, l’occasione in cui vidi per la prima volta quel film che tanto mi colpì.
Allora rimasi sconvolto dalla storia narrata, soprattutto dall’interpretazione di Alberto Sordi impegnato in un ruolo drammatico. Leggendo oggi il libro sono riuscito a interpretarlo secondo livelli di lettura più profondi, per cui devo dire grazie anche alla prefazione di Nicola Lagioia.
È la critica ad una società e ad un modo di vivere
Così il messaggio di critica sociale del libro emerge più forte che mai, finalmente libero, di là dalla tragedia familiare raccontata. È la critica ad una società e ad un modo di vivere, quello piccolo borghese appunto, rassicurante e diffusissimo, eppure fragile. Un mondo raccontato in chiave comica in quegli anni anche da una maschera azzeccatissima del nostro cinema, quella del ragionier Ugo Fantozzi.
Un mondo fatto di raccomandazioni, di massoneria, ed in cui è presente una violenza reale, che si può incontrare per le strade. Un nervosismo, un conflitto sociale su vari livelli, che non aspetta altro che incontrare il suo detonatore.
Qualcosa di vero, esistito, che visto oggi ad anni di distanza, mette tenerezza o piuttosto fa intravedere una distonia sociale che è prima di tutto frammentazione del ceto medio, la sua scomparsa, il suo irreversibile impoverimento. E con essa il timore che quella violenza possa tornare a farsi vedere in maniera così drammatica anche per strada, per quanto sia già presente e copiosa su internet e nel mondo dei social.
Chi è Vincenzo Cerami
Vincenzo Cerami (1940-2013) ha esordito nel 1976 con Un borghese piccolo piccolo. Tra le altre opere ricordiamo i romanzi L’incontro, Amorosa presenza, Tutti cattivi, Ragazzo di vetro e il saggio Consigli a un giovane scrittore. All’attività letteraria ha sempre affiancato quella cinematografica e teatrale, collaborando con i più importanti registi italiani.
Scheda del libro
Titolo: Un borghese piccolo piccolo
Autore: Vincenzo Cerami
Editore: Garzanti
Anno edizione: 2022
Pagine: 144 p.
ISBN: 9788811819745
Prezzo: € 15,00
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Classe 1977, consulente di comunicazione. Vivo fra Roma e l’Umbria. Prima e dopo la laurea sono passato per varie reincarnazioni: sarto, guerrilla marketer, responsabile ufficio stampa nel settore del trasporto aereo, ghost writer. Mi occupo dello sviluppo di progetti editoriali e organizzo festival letterari. Leggo libri, da scrittore sospeso ne scrivo recensioni.