Ukraine. Short Stories, al MAXXI tessere creative per raccontare l’Ucraina di oggi
Visitabile sino al 20 marzo, al MAXXI di Roma la mostra “Ukraine. Short Stories. Contemporary artists from Ukraine”, una ricognizione sulla scena artistica ucraina contemporanea, attraverso le opere realizzate appositamente per la Imago Mundi Collection da 140 artisti

Visitabile sino al 20 marzo, al MAXXI di Roma la mostra “Ukraine. Short Stories. Contemporary artists from Ukraine”, una ricognizione sulla scena artistica ucraina contemporanea, attraverso le opere realizzate appositamente per la Imago Mundi Collection da 140 artisti nel formato tipico – 12 per 10 centimetri – che la caratterizza. Biglietto simbolico di 5 euro. L’intero incasso sarà devoluto al fondo per l’emergenza Ucraina istituito da Croce Rossa, UNHCR e UNICEF.
Le opere in mostra
I lavori sono fortemente legati agli eventi del 2014 con cui l’Ucraina è stata costretta a misurarsi. E ai profondi cambiamenti che questo Paese, delicato incrocio tra il Mar Baltico e il Mar Nero, ha attraversato negli ultimi anni. La mostra presenta opere realizzate da artiste e artisti giovani ed emergenti e autori affermati. Questi, con forza e passione, riflettono una società che sta reinventandosi, attraverso instabilità, cambiamenti ideologici e sociali, crudeli conflitti, alla continua ricerca di nuove strade per affrontare la storia.
Tessere creative di un grande racconto dell’Ucraina di oggi
Con una gamma di stili e tecniche che spaziano dagli effetti ottici ai paesaggi-sculture alle magie del 3D, i racconti individuali degli artisti diventano le tessere creative di un grande racconto dell’Ucraina di oggi. La collezione dà quindi conto della complessità artistico-culturale ucraina, offrendone un interessante spaccato, rappresentativo e sintomatico.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.