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Biblioteca Medica Statale, il cuore romano della medicina

La Biblioteca Medica Statale di Roma, inaugurata il 26 febbraio del 1925 e diventata una delle 46 Biblioteche pubbliche statali nel 1975, è l’unica specializzata nel documentare la produzione editoriale italiana e straniera nell’ambito delle scienze mediche farmaceutiche e veterinarie

Un grande bancone rosso invita a percorrere la sala piena di luce al piano terra dell’edificio di Castro Pretorio, dove la Biblioteca Medica statale ha allestito la sua nuova sede. È infatti negli spazi progettati per la Biblioteca nazionale centrale della Capitale, che l’istituto librario dedicato alle scienze mediche accoglie oggi i suoi utenti. Proprio con questa struttura prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano promosso sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.

A proposito di biblioteche romane…

La storia della biblioteca

“Fu inaugurata il 26 febbraio del 1925 e collocata nei locali della regia Accademia medica come complemento dei lavori di ricerca del Policlinico Umberto I. Ed è Considerata importante tanto quanto il  lavoro svolto nei laboratori e nella corsia”, racconta nel video al direttrice Flora Parisi. Poi aggiunge: “Nel 1975 diventa una delle 46 Biblioteche pubbliche statali, ma è l’unica biblioteca scientifica specializzata nel documentare la produzione editoriale italiana e straniera nell’ambito delle scienze mediche farmaceutiche e veterinarie”.

Dai testi di Ippocrate e Galeno a quelli riccamente illustrati di Vesalio e di Valverde

Il nucleo del patrimonio bibliografico fu costituto da parte dei libri dell’Accademia medica, della Biblioteca Lancisiana e della Biblioteca Alessandrina. Per poi arricchirsi continuamente con donazioni di illustri professori come quelli di Casimiro Manassei, Luigi Galassi e Felice La Torre. Quest’ultimo un fondo antico preziosissimo, composto da incunaboli, manoscritti, seicentine e migliaia di opere che vanno dal XVIII secolo ai giorni nostri, oltre a collezioni di periodici stranieri.

“Nel fondo storico della Biblioteca Medica Statale sono conservate numerosissime edizioni di testi si anatomia e di medicina a cominciare dai testi di Ippocrate e Galeno, per arrivare ai testi di anatomia riccamente illustrati di Vesalio e di Valverde e per finire con il fondo Felice La Torre, un fondo specializzato in opere di ostetrica e ginecologia e che recentemente è stato pubblicato, dopo essere stato digitalizzato, su Internet Culturale” prosegue la direttrice Parisi.

Visible body, una risorsa elettronica che favorisce lo studio dell’anatomia attraverso immagini tridimensionali ad alta definizione

Nella nuova sede di Castro Pretorio, è stato riservato uno spazio per una sala conferenze, insonorizzato rispetto alla sala lettura. “In questa sede la Biblioteca ha trovato una nuova fisionomia, più moderna e accogliente per gli utenti. Anche dal punto di vista delle risorse digitali che possono essere consultate anche da remoto”, aggiunge la direttrice.  Strabiliante, almeno agli occhi di un neofita, è Visible body, una risorsa elettronica che favorisce lo studio dell’anatomia attraverso immagini tridimensionali ad alta definizione che permettono uno studio minuziosissimo di ogni parte del corpo umano. Dalle illustrazioni del passato alle nuovissime tecnologie, la Biblioteca Medica racconta dunque anche la storia della Medicina, “la più umana delle scienze”.

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