Aggiungi un posto a tavola, torna al Brancaccio una delle commedie musicali italiane più amate di sempre
Last Updated on 31/03/2022
Torna dal 7 al 30 aprile 2022, presso il Teatro Brancaccio di Roma, il musical “Aggiungi un posto a tavola”, una delle più amate commedie musicali italiane, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri

Torna dal 7 al 30 aprile 2022, presso il Teatro Brancaccio di Roma, il musical “Aggiungi un posto a tavola”, una delle più amate commedie musicali italiane, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, protagonisti insuperati di un’epoca leggendaria per il teatro italiano.
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Oltre 300mila spettatori per ben 250 repliche
Oltre 300 mila spettatori per tre stagioni teatrali ogni sera hanno applaudito il simbolo della purezza, la “Colomba”, sintesi di gioia e rinascita, in emozionanti standing ovation sulle note finali dello spettacolo. E così ben 250 repliche in giro per l’Italia portano Alessandro Longobardi a riprendere il tour di Aggiungi un posto a tavola per la stagione teatrale 2021-2022 con un cast composto da 24 artisti, cantanti, ballerini.
Il cast dello spettacolo
Gianluca Guidi cura la messa in scena di questo spettacolo, coadiuvato da un ottimo cast creativo .Composto dal prestigioso coreografo Gino Landi, assistito da Cristina Arrò. Dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli. Dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia con il doppio girevole e la grande arca. Dalla costumista Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, anche questi di Giulio Coltellacci. Il disegno luci è di Umile Vainieri. Il disegno fonico è di Emanuele Carlucci. La realizzazione dei contributi video è di Claudio Cianfoni. La scena è stata realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio, che fu il costruttore nella prima edizione del ’74 e da Antonio Dari per la parte meccanica. I costumi sono confezionati dalla Sartoria Brancaccio.
Nel cast artistico Gianluca Guidi, erede legittimo del padre Johnny Dorelli protagonista della prima edizione, si conferma nel ruolo di Don Silvestro, come nell’edizione del 2009. Enzo Garinei dopo ben 500 repliche come sindaco Crispino, è “La voce di Lassù”. Il ruolo del sindaco Crispino è interpretato da Marco Simeoli, che nella quinta edizione aveva già recitato a fianco di Gianluca Guidi nel ruolo di Toto, in questa edizione affidato a Renato Crudo. Nel ruolo di Clementina, la figlia del sindaco, si conferma Camilla Nigro, mentre Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da Francesca Nunzi. Anche questa edizione vede la partecipazione straordinaria di Lorenza Mario nel ruolo di Consolazione, donna di facili costumi. Un ensemble composto da 16 artisti, cantanti, ballerini completa il cast.
La trama del musical
La storia, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio universale. Don Silvestro, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese.
Finita l’arca, al momento dell’imbarco, interviene un cardinale inviato da Roma che convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che a suo dire disonora l’abito che porta. Comincia il diluvio, sull’arca si ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del sindaco perdutamente innamorata di lui. L’acqua incomincia a sommergere i paesani, Don Silvestro decide di abbandonare l’arca, rifugio sicuro, per condividere con i suoi fedeli quel terribile momento. Un gesto infinito d’amore. Allora Dio, vedendo fallire il suo progetto, interrompe il diluvio, imposta l’arcobaleno. Si chiude su una tavola in festa celebrando il ritorno alla serenità benedetta da Dio.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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