Spettacolo, obbligo di mascherine fino al 15 giugno. L’Anec: “Inaccettabile, condanna al comparto”
La decisione di prorogare l’obbligo di mascherina in alcuni luoghi al chiuso “fa insorgere l’Anec, l’associazione nazionale esercenti cinema. “È inaccettabile che sia ancora lo spettacolo l’unico a pagare una pesante e ormai non più sostenibile né comprensibile penalizzazione in materia di protocollo Covid!”

La decisione di prorogare l’obbligo di mascherina in alcuni luoghi al chiuso “fa insorgere l’Anec, l’associazione nazionale esercenti cinema. “È inaccettabile che sia ancora lo spettacolo l’unico a pagare una pesante e ormai non più sostenibile né comprensibile penalizzazione in materia di protocollo Covid!”. “Le anticipazioni che trapelano sulle misure che saranno varate nel pomeriggio, vedono una generica raccomandazione per tutte le attività, comprese realtà commerciali sicuramente molto affollate e con elevate possibilità di contatto fra le persone, mentre si obbligano i cinema a imporre la Ffp2, nemmeno le chirurgiche già concesse alle discoteche”.
“Si dichiari dunque pubblicamente che si intende condannare definitivamente e senza appello un comparto, lo spettacolo cinematografico in sala, intendendo favorire senza se e senza ma gli sfruttamenti in piattaforma dei film – si legge in una nota – Sono due anni che con senso di responsabilità gli esercenti hanno preso atto delle stringenti misure, applicate ogni volta in prima istanza ai cinema, ma adesso l’accanimento non è più comprensibile. La filiera ha evidente la profonda crisi del cinema in sala che colpisce pesantemente e maggiormente le produzioni nazionali, e anziché procedere nell’indirizzo di sostegno, si operano soluzioni che affossano e basta”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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